Ascoli, rissa in un bar, volano pugni I feriti litigano pure sull'ambulanza

Il litigio è proseguito anche in ambulanza
ASCOLI Sono dovuti intervenire i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile per sedare una rissa che ha visto protagonisti due ascolani di 45 e 49 anni. I due, che tra...

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ASCOLI Sono dovuti intervenire i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile per sedare una rissa che ha visto protagonisti due ascolani di 45 e 49 anni. I due, che tra l’altro si conoscono da parecchio tempo, si trovavano all’interno di un bar del quartiere Luciani. Dopo aver conversato e bevuto in compagnia, probabilmente qualcuno ha alzato un po’ troppo il gomito. Per futili motivi i due hanno iniziato a schernirsi, per poi insultarsi e infine picchiarsi. Qualcuno dei presenti ha tentato invano di dividerli e, come spesso accade in questi casi, colui che non c’entrava nulla nella questione ha rischiato di prendere le botte. I contendenti hanno continuato a picchiarsi a suon di pugni che hanno ridotto le loro facce in maschere di sangue. Il gestore del bar telefonicamente ha chiesto aiuto al centralinista della caserma dei carabinieri per avere l’immediato intervento di una pattuglia. Quando i militari sono giunti sul posto hanno trovato i due litiganti stesi sul pavimento, incapaci di rialzarsi per le lesioni riportate nella rissa. Infatti, entrambi hanno riportato una frattura costale che non permetteva loro di proseguire ad azzuffarsi. È stato quindi chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 che avrebbe dovuto trasportare i feriti al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni. Però si è presentato un grosso problema. Ritrovandosi insieme in ambulanza ci sarebbe stato il grosso rischio che i due avessero potuto proseguire nella resa dei conti. È stato quindi presa la decisione più saggia: trasportare il quarantacinquenne al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni mentre il quarantanovenne è stato condotto all’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto. I due sono stati denunciati a piede libero per rissa aggravata in attesa di conoscere le loro intenzioni che potrebbero portare a denunciarsi reciprocamente.
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Corriere Adriatico