ASCOLI - Ci sarà un intervento strutturale sul ponte di Porta Cartara. Lo annuncia il sindaco Marco Fioravanti. «C’è bisogno di maggiore sicurezza....
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Lunedì scorso si è verificato un nuovo episodio. Intorno alle 9,30 una donna di 78 anni, alla guida di un pick up, ha imboccato il ponte in direzione Lungo Castellano: all’improvviso ha perso il controllo dell’auto finendo contro il parapetto costituito da blocchi di travertino e ferro. Il mezzo è rimasto bloccato, mentre i blocchi sono caduti nel vuoto in direzione di un orto sottostante: per fortuna in quel momento non c’era nessuno e per fortuna sul ponte in quel momento non transitava alcun pedone. Sul posto i vigili del fuoco e la municipale, il transito è stato interrotto per ristabilire le condizioni di sicurezza. Lo spavento per la donna è stato grande: secondo i familiari la vernice utilizzata sul ponte per la tradizionale decorazione, nei giorni prima della Quintana di agosto, insieme all’asfalto bagnato avrebbe creato il danno.
Nello scorso mese di maggio un altro incidente simile si era verificato nel medesimo ponte: all’epoca una giovane donna era andata a sbattere contro la balaustra opposta a causa di un testa coda, forse provocato dall’asfalto reso viscido dalla pioggia. Ma la sorte sembra aver preso di mira il ponte di Porta Cartara: nello scorso mese di giugno un’auto aveva preso improvvisamente fuoco: nessun ferito ma circolazione stradale in tilt per circa un’ora.
Tutto era accaduto nel primo pomeriggio di fine giugno, quando il conducente si era accorto del fumo che usciva dal cofano e ha accostato: subito le fiamme hanno aggredito il mezzo che è stato semidistrutto. Immediato l’intervento da parte dei vigili del fuoco, che, grazie ad un’autobotte, sono riusciti ad avere ragione dell’incendio.
I danni all’auto, però, erano ormai irreparabili e anche la strada era stata danneggiata (e chiusa alla circolazione per circa un’ora). Per fortuna il conducente era riuscito a saltare fuori dal mezzo prima che fosse troppo tardi e nessuno era rimasto ferito. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico