Il Piceno torna indietro di sei mesi: sfondato il muro dei duecento positivi al Covid come nel marzo scorso

Il Piceno torna indietro di sei mesi: sfondato il muro dei duecento positivi al Covid come nel marzo scorso
ASCOLI - Su circa 220 tamponi processati nella giornata di ieri, le persone risultate positive al Covid-19 sono tre. Attualmente, i positivi ad Ascoli e provincia, sono 200,...

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ASCOLI - Su circa 220 tamponi processati nella giornata di ieri, le persone risultate positive al Covid-19 sono tre. Attualmente, i positivi ad Ascoli e provincia, sono 200, numeri che ci riportano indietro di sei mesi, al momento in cui l’epidemia da Coronavirus imperversava su tutto il territorio nazionale. Insomma, almeno per quanto riguarda il nostro territorio, è come se la lancetta dell’orologio non fosse mai andata avanti. 


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E, presso il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 5, è proprio questo numero che alimenta le considerazioni delle autorità sanitarie, le quali, si stanno preparando al peggio, anche se la speranza di tutti è che l’epidemia possa essere circoscritta. Non a caso, il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 5, Claudio Angelini, che da sei mesi segue l’evolversi della pandemia non fa mistero di essere «preoccupato per come stanno andando le cose nel Piceno. Per questo motivo, invito ancora una volta, come hanno fatto anche i miei colleghi, i cittadini a tenere comportamenti responsabili, evitando gli assembramenti e a indossare le mascherine». Che la situazione vada tenuta sotto controllo è, del resto, dimostrato dalla convocazione di ieri dell’Unità di crisi dell’Area Vasta 5.

Una riunione nella quale si è discusso dei provvedimenti da attuare nel caso la situazione dovesse precipitare. In questo senso, si è deciso di riattivare, all’ospedale Mazzoni di Ascoli, i venti posti letto ricavati nella palazzina che ospitava in passato il reparto di Malattie infettive, così, come si è deciso di rimodulare i posti di terapia intensiva presso l’ospedale Madonna del Soccorso di S. Benedetto. Altra decisione presa nel corso dell’Unità di crisi, è quella di sostituire la tendopoli che si trova nell’ospedale e che non è in grado di ospitare la massa di persone che vi si reca per effettuare il tampone, con una struttura più solida, come i container.

Comunque, la decisione di riattivare i venti posti letto presso il nosocomio del capoluogo, nasce dal fatto di contenere eventuali ricoveri da Covid-19, che, al momento, vengono dirottati all’UOC di Malattie Infettive dell’ospedale Murri di Fermo. Un reparto, che se i contagi e i ricoveri dovessero aumentare, non sarebbe in grado di contenerli tutti. Intanto, sul piano sanitario scolastico, il sindaco di Castel di Lama, Mauro Bochicchio, ha annunciato che la scuola primaria di via Adige resterà chiusa anche nella giornata di oggi, dopo il caso di positività di un alunno dei giorni scorsi.


«Si informano le famiglie – scrive Bochicchio – che in accordo con le autorità scolastiche, la scuola primaria di via Adige rimarrà chiusa anche nella martedì . In poche ore informeremo le famiglie che possono aver avuto contatti con l’alunno positivo o in classe o sullo scuolabus, sull’orario e il luogo dove poter svolgere il tampone». Proprio sui ragazzi che frequentano le scuole della provincia, sono rivolte, in queste ore, le attenzioni delle autorità sanitarie dell’Area Vasta 5. Non a caso, in queste ore sono sempre più gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado che si recano presso gli ospedali Mazzoni di Ascoli e Madonna del Soccorso di S. Benedetto, per effettuare il tampone. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico