Comincia il valzer degli immobili tra Arengo, Demanio e Ministeri. Come cambia corso Mazzini

Palazzo Colucci
ASCOLI - La stretta di mano collettiva tra Arengo, Demanio, Ministero della cultura-Soprintendenza, Ministero dell’Interno (per sedi di carabinieri e vigili del fuoco),...

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ASCOLI - La stretta di mano collettiva tra Arengo, Demanio, Ministero della cultura-Soprintendenza, Ministero dell’Interno (per sedi di carabinieri e vigili del fuoco), Ministero di Giustizia, con la benedizione della Prefettura, apre la strada ad un vero e proprio valzer di immobili per una valorizzazione e rifunzionalizzazione a tutto campo. Un’operazione che include Palazzo Colucci e il suo giardino, il complesso dell’ex distretto militare e l’area dell’ex mercato scoperto comunale sulla Piceno aprutina.

 

Si chiude il cerchio, con la formalizzazione in consiglio comunale prevista per martedì prossimo, 4 aprile, di un accordo ad ampio raggio che va a rivitalizzare immobili o aree di proprietà pubblica in città. A partire dalla spazio esterno al Colucci che passerà all’Arengo e verrà concesso in utilizzo alla Curia vescovile per l’attività pastorale oltre ad essere fruibile dai cittadini come parco pubblico. Mentre proprio al Colucci si insedierà, dopo i necessari lavori, la nuova caserma dei carabinieri. Per proseguire con l’inserimento all’interno dell’ex caserma Umberto I, di proprietà demaniale, nell’ambito del complesso dell’ex distretto militare, una volta risistemata, andrà la sede definitiva della Soprintendenza Marche Sud e, nel piano superiore, si prevedrebbero alloggi per i carabinieri. L’Arengo, invece, otterrà aree demaniali nell’ambito del distretto militare dove si andranno a realizzare due parcheggi che dovrebbero essere rispettivamente di 80 e 40 posti. 

Una strategia di valorizzazione di immobili pubblici, quello che si andrà a formalizzare in consiglio comunale con l’approvazione di uno specifico protocollo, partita dopo le interlocuzioni tra il sindaco Marco Fioravanti e il direttore regionale del Demanio Cristian Torrette che hanno portato a coniugare le esigenze di entrambe le parti attraverso un accordo che vede il coinvolgimento di più edifici e aree, con la rifunzionalizzazioni degli stessi. E dai contenuti dell’accordo, esteso a tutte le istituzioni di vario livello direttamente interessate, emerge come la zona di corso Mazzini est sarà un po’ il fulcro dell’operazione di valorizzazione: a Palazzo Colucci si insedierà il Comando dei carabinieri, mentre il giardino antistante verrà concesso al Comune che lo destinerà a parco pubblico con una possibile gestione affidata alla Curia vescovile (che potrebbe utilizzarlo anche per attività pastorali).

All’ex caserma Umberto I, invece, edificio di proprietà demaniale nell’ambito del complesso ex distretto militare, si insedierà, per una soluzione definitiva, la Soprintendenza Marche Sud. Mentre nei piani superiori dovrebbero essere ospitati alloggi per i carabinieri. Un’area di pertinenza dell’edificio sarà concessa, invece, all’Arengo per la realizzazione di due parcheggi, che dovrebbero accogliere rispettivamente 80 e 40 posti. Quindi, considerando anche la programmazione relativa al riutilizzo di Palazzo Saladini Pilastri e l’apertura dell’annesso giardino come parco pubblico, proprio la zona di corso Mazzini est rappresenterà un punto di riferimento importante per la città. 



L’accordo, oltre ai beni di corso Mazzini, prevede anche le rifunzionalizzazioni di altri immobili e aree, così come anticipato a fine anno dal sindaco Fioravanti. Una pedina che si andrà a muovere è quella relativa alla concessione dell’Arengo al Demanio dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo comunale a Castagneti che verrà utilizzato per la realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco, anche in questo caso andando a risparmiare somme importanti che attualmente vengono spese per i canoni di affitto della sede attuale, sempre in zona industriale. Infine, un ulteriore tassello consisterà nell’utilizzo dell’immobile dell’ex Dispensario, nella zona dell’Annunziata, sempre dal Demanio, con una nuova collocazione per l’ufficio del giudice di pace e l’Unep (Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti). Ora sarà il consiglio comunale, martedì, a confrontarsi sul protocollo.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico