Ascoli, Giorgi ostaggio in Libia Il mistero della valigia scomparsa

Ascoli, Giorgi ostaggio in Libia Il mistero della valigia scomparsa
ASCOLI - Le ultime informazioni che i funzionari della Farnesina hanno dato al fratello di Franco Giorgi, il mediatore di 72 anni di Ascoli  in mano a una tribù libica...

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ASCOLI - Le ultime informazioni che i funzionari della Farnesina hanno dato al fratello di Franco Giorgi, il mediatore di 72 anni di Ascoli  in mano a una tribù libica da un anno, inducono ad un cauto ottimismo. Il fatto che al caso si stia interessando l'Onu ora mette maggiore pressione ai responsabili italiani per cercare di chiudere la vicenda il più presto possibile. Più volte nel corso dell'anno di prigionia dell'ascolano abbiamo contattato il ministero degli Esteri per avere notizie sul mediatore d’affari. La risposta è stata sempre la stessa: la trattativa con i rapitori presenta notevoli difficoltà per la sua complessità. Ma c'è una cosa che non convince appieno. Franco Giorgi nelle sue rare telefonate a congiunti ed amici ha sempre detto che la sua liberazione era legata alla restituzione dei 350 mila dollari che i libici gli avevano consegnato affinchè provvedesse ad affittare in Italia un aereo, con il quale avrebbe dovuto essere trasferita in Libia una partita di armi. I committenti hanno consegnato per l'operazione la suddetta somma. Secondo quanto ha sostenuto nella denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Ascoli, Franco Giorgi avrebbe incaricato la sua guida egiziana - la quale gli faceva da interprete quando si recava nei paesi arabi - di a ricevere a Roma un emissario libico che doveva consegnargli una 24 ore contenente la somma. Giorgi nella sua denuncia sostiene che i 350 mila dollari non gli sono mai stati consegnati, i libici insistono nel dire di averli dati all'egiziano. Quest'ultimo, a seguito della denuncia di Giorgi, è già stato sentito dai carabinieri di San Benedetto del Tronto, su mandato della Procura ascolana. Ha confermato che un emissario libico venne ad Ascoli e che lui, incaricato da Giorgi, lo accompagnò a Roma per reperire l'aereo. Aveva con sé la valigetta con i soldi ma, da questo momento in poi i 350 mila dollari spariscono e non è stato ancora possibile capire nelle tasche di chi siano finiti.
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Corriere Adriatico