Ascoli, omicidio dell'ex carabiniere: coniugi in carcere, si indaga sul ruolo di Francesca

Ascoli, omicidio dell'ex carabiniere: coniugi in carcere, si indaga sul ruolo di Francesca
ASCOLI - È sul ruolo di Francesca Angiulli e sulla sua partecipazione all’agguato che grava una parte fondamentale dell’inchiesta sull’omicidio di Antonio...

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ASCOLI - È sul ruolo di Francesca Angiulli e sulla sua partecipazione all’agguato che grava una parte fondamentale dell’inchiesta sull’omicidio di Antonio Cianfrone, il sottufficiale dei carabinieri, ucciso lo scorso 3 giugno mentre stava facendo jogging sulla pista ciclabile di Pagliare. Per la Procura di Ascoli a compiere l’omicidio è stata la donna insieme con il marito Giuseppe Spagnulo tanto da emettere nei loro confronti un provvedimento di fermo. Per la coppia si sono spalancate le porte del carcere in attesa dell’udienza di convalida che si terrà domani.


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Individuare i motivi che hanno indotto Francesca ad accompagnare il marito, il ruolo che ha avuto nell’agguato e stabilire se sia stata lei oppure no a sparare i quattro colpi che hanno raggiunto al corpo (tre alle spalle) l’ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo potrebbe aiutare a capire quale sia stato il movente che ha armato la mano del killer.
 
L’incidente
Con il passare delle ore, sta perdendo forza l’ipotesi che l’omicidio possa aver qualche correlazione con l’incidente stradale che nel 2009 costò la vita ad Antonio Spagnulo, il figlio della coppia morto a soli 20 anni a seguito dello schianto in moto sulla Salaria. I rilievi, così come risulta dal fascicolo del processo che ne scaturì, vennero eseguiti dalla polizia stradale e non dai carabinieri e di conseguenza neppure da Antonio Cianfrone che all’epoca dei fatti era vice comandante della caserma di Monsampolo. Tra la vittima e la famiglia Spagnulo non correva buon sangue. Dalle testimonianze raccolte in questi giorni, sarebbero emersi dei vecchi rancori che non sarebbero mai stati appianati. E anche negli ultimi tempi c’è chi avrebbe riferito agli investigatori di aver assistito ad alcuni screzi tra loro. Rapporti tesi che si protraevano da anni, iniziati con i controlli che Cianfrone aveva fatto su Giuseppe Spagnulo (uscito dal carcere per una falsa testimonianza nel processo per omicidio del fratello avvenuto in Puglia) quando era carabiniere e che si sarebbero acuiti, aggravati ulteriormente con la tragica scomparsa del ventenne appassionato di moto. Quando Cianfrone fu indagato per concussione, sui social Francesca Angiulli esultò.
La premeditazione

A carico dei coniugi, accusati di concorso di omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’uso di un’arma, e di porto illegale della pistola, gli investigatori hanno raccolto le testimonianze visive di almeno quattro persone e immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza lungo il percorso che dalla zona della loro abitazione conduce alla pista ciclopedonale in zona San Pi X, luogo dell’omicidio. I fotogrammi riprendono il passaggio della moto di grossa cilindrata di colore nero, forse quella sequestrata dai carabinieri del Nucleo investigativo nell’abitazione degli indagati. Dall’esame delle celle telefoniche, in un ampio arco temporale attorno alle 8,45, ora in cui è stato compiuto l’omicidio, solo quella moto è transitata in zona sia all’andata, sia al ritorno. All’andata la coppia avrebbe fatto una sosta in un bar della zona. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico