Ascoli, Novauto 2011 esce di strada Il tribunale ha dichiarato il fallimento

La concessionaria fallita
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 ASCOLI È fallita Novauto 2011. La concessionaria di automobili che aveva affittato il ramo d’azienda e con esso i locali di Campolungo dell’ex storica concessionaria Auto Lelli ha chiuso i battenti e gli amministratori della società sono stati costretti a portare i libri contabili in tribunali. A distanza di circa cinque anni, dunque, cessa l’attività anche l’azienda che aveva consentito di riassumere almeno in parte i dipendenti della concessionaria Fiat che a metà degli anni Novanta era diventata una delle prime d’Italia per numero di veicoli venduti ma che poi, con il passare degli anni aveva subito un lento declino fino a quando nel marzo del 2011 il tribunale di Ascoli ne sentenziò il fallimento. A distanza di un paio di mesi da quel giorno, i curatori dell’Auto Lelli, i commercialisti Daniele Gibellieri e Alberto Fanesi, pubblicarono un bando di manifestazione d’interesse per l’affitto dell’azienda. L’unica offerta, a giugno del 2011, depositata alla cancelleria del sezione fallimentare del tribunale di Ascoli era stata quella della Novauto 2011 che aveva offerto 84 mila euro l’anno per l’affitto dell’immobile sito nella zona industriale di Campolungo. Ma la crisi del mercato automobilistico ed una sempre maggiore concorrenza evidentemente non ha consentito alla Novauto di imporsi sul mercato in maniera significativa fino a quando, lo scorso 29 settembre, il tribunale di Ascoli ne ha sancito il fallimento. Tra i creditori dell’azienda c’è anche la curatela fallimentare dell’Auto Lelli che ha presentato istanza di fallimento a seguito dei canoni d’affitto che non erano stati versati. Contestualmente alla sentenza di fallimento, è stato nominato curatore fallimentare il commercialista di San Benedetto Clemente Ciampolillo e, inoltre, è stata fissata per il 7 marzo 2017 l’adunanza dei creditori durante la quale il giudice delegato Raffaele Agostini prenderà in esame lo stato passivo della società a responsabilità limitata. Si conclude un’altra esperienza imprenditoriale che negli anni bui della crisi, aveva cercato di ridare un briciolo di speranza ed una opportunità ad alcuni dei dipendenti della concessionaria rimasti senza lavoro.
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Corriere Adriatico