Ascoli, Pieroni rimane in carcere Il tribunale gli nega l'intervento

Ermanno Pieroni
ASCOLI - Non c’è due senza tre. Per la terza volta nel giro di poco meno di due mesi, il tribunale di sorveglianza di Macerata ha respinto la richiesta, presentata...

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ASCOLI - Non c’è due senza tre. Per la terza volta nel giro di poco meno di due mesi, il tribunale di sorveglianza di Macerata ha respinto la richiesta, presentata dall’avvocato Alessandro Angelozzi, di concedere a Ermanno Pieroni, ex patron dell’Ancona, recluso nel carcere di Marino del Tronto da fine maggio, di essere trasferito all’ospedale milanese di Niguarda per sottoporsi a un intervento chirugico. Secondo il magistrato, sentito il parere della direzione sanitaria del carcere ascolano, non ci sarebbe la necessità che Ermanno Pieroni si operi a Milano ma può farlo presso l’ospedale Murri di Fermo. La detenzione in carcere sta indubbiamente provando l’ex patron dell’Ancona Calcio, ultrasettantenne, che sta scontando un residuo di pena di sei mesi e quindici giorni per una condanna definitiva di quattro anni per bancarotta della società dorica, un crac di circa 10 milioni di euro. Gli arresti domiciliari gli son o stati revocati a seguito di un suo viaggio di lavoro a Trapani a maggio. L’assenza momentanea non era stata autorizzata per cui, a seguito di un controllo da parte dei carabinieri, non è stato trovato a casa e in quanto latitante è scattata una nuova condanna. A nulla sono valse le argomentazioni che Pieroni ha addotto davanti ad un ispettore dell’ufficio anticrimine sostenendo di essersi allontanato senza dolo ma soltanto per esigenze legate alla sua attività di consulente calcistico.

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Corriere Adriatico