Ascoli, i calendari più comprati? Mussolini e Barbanera, vanno a ruba tra i residenti del centro

Ascoli, i calendari più comprati? Mussolini e Barbanera, vanno a ruba tra i residenti del centro
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ASCOLI - Siamo alla fine dell’anno e, come accade da sempre, anche gli ascolani si premurano di accaparrarsi un proprio calendario per il 2023. Se negli anni ’70 ad andare forte era quello di Frate Indovino e negli anni ’90 a trionfare erano le dodici pagine “senza veli” di personaggi sex-symbol appartenenti allo spettacolo, sia femminili che maschili – da Anna Falchi a Sabrina Ferilli, da Raoul Bova a Gabriel Garko – sorprenderà non poco sapere quale possa essere il calendario più richiesto presso le edicole ascolane, in questo dicembre accanto a quello di Barbanera, da tempo un “must” per chi attraverso gli oroscopi intende avere rassicurazioni per i mesi successivi. Con molte decine di copie vendute ad emergere è il calendario di Mussolini, presente in due versioni e apprezzatissimo tra gli abitanti del centro storico.  Cotanto interesse verso un personaggio storico del passato incuriosisce, perché l’anno nuovo è generalmente focalizzato al nuovo, al futuro. E poi se è vero che ormai da oltre un decennio, anche in tanti siti internet si vendono calendari celebrativi di Mussolini, la richiesta ascolana si è particolarmente accentuata nel corso degli anni. Anche se qualche venditore minimizza e non lo ritiene un vero e proprio “caso”, rimane il fatto che tra gli edicolanti c’è chi continua a ricevere richieste del Duce per il 2023.

Parla l'edicolante

«Il Duce? Si, il calendario ce l’ho ma Barbanera conquista ancora lo scettro qui, tra i miei clienti» commenta Corrado Pignoloni dell’edicola del Ponte di Campo Parignano. «Da tempo da me il calendario di Mussolini è il più venduto ed è capitato anche che titolari di altre edicole me li chiedano una volta terminati» spiega Gianni Panichi dell’omonima edicola di via Minucia, mostrando i calendari, che con foto del Duce ricordano le ricorrenze e le tappe fondamentali dell’ascesa al potere di Benito Mussolini fino agli anni della seconda guerra mondiale. «È un fenomeno soprattutto circoscritto al centro storico, forse in quella zona di Ascoli certa politica è più sentita » risponde Gianluca Ranucci dalla sua rivendita di via Napoli, che sa dell’esistenza di questo fenomeno dentro le quattro mura. Intanto, questa tendenza fa già discutere. Varie associazioni e diversi insegnanti del territorio hanno stigmatizzato il fenomeno.
 

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Corriere Adriatico