Morti nella Rsa di Offida, dopo l'ergastolo a Leopoldo Wick anche l’Asur è nei guai. Ecco quanto gli costa

Morti nella Rsa di Offida, dopo l'ergastolo a Leopoldo Wick anche l’Asur è nei guai
ASCOLI -  La condanna all’ergastolo di Leopoldo Wick per aver ucciso sette anziani e aver tentato di ammazzare un altro ospite della Rsa di Offida espone l’Asur...

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ASCOLI -  La condanna all’ergastolo di Leopoldo Wick per aver ucciso sette anziani e aver tentato di ammazzare un altro ospite della Rsa di Offida espone l’Asur delle Marche a risarcimenti milionari. L’azienda sanitaria regionale è stata infatti citata in giudizio come responsabile civile in quanto datore di lavoro dell’infermiere che, per giunta, svolgeva il proprio servizio all’interno di una struttura dell’Asur. 

 
La Corte d’assise di Macerata, nel dispositivo della sentenza letta dal presidente Roberto Evangelisti, ha già stabilito delle provvisionali da corrispondere ai familiari delle sette vittime e che saranno immediatamente esecutive con la pubblicazione delle motivazioni, ovvero entro i novanta giorni di tempo che i giudici si sono riservati per depositarle in cancelleria. In attesa di quantificare l’entità dei risarcimenti davanti ai giudici del tribunale civile, coloro che si sono costituite in giudizio come parti lese riceveranno un anticipo quantificato in quarantamila euro per ciascun figlio delle vittime costituito in giudizio, di ventimila per ogni fratello e quindicimila per ciascun nipote. 

Nel caso del tentato omicidio, invece, è stata calcolata una provvisionale di trentamila euro per ciascun figlio. Ammonta, dunque, a circa ottocentomila euro la somma che già dalla fine di agosto potrebbe essere chiamata a versare alle parti civili. Per questo motivo, l’Asur è già corsa ai ripari per non farsi trovare impreparata e, secondo quanto si apprende, la direzione dell’Area vasta 5 ha già provveduto ad accantonare in bilancio le risorse necessarie per poter liquidare quanto dovuto. Nei prossimi giorni, poi, ci dovrebbe essere una riunione operativa con i vertici dell’Asur per individuare la linea che la sanità marchigiana intenderà portare avanti in questa spinosa vicenda. 

Nel corso del processo, infatti, gli avvocati dei familiari, avevano chiesto risarcimenti per i propri assistiti per circa otto milioni di euro. L’entità delle provvisionali stabilite dalla Corte potrebbero trovare ulteriore applicazione nel corso dei processi civili che, pertanto, potrebbero stabilire risarcimenti importanti per le casse dell’Asur e, di conseguenza, per la Regione Marche. Quella emessa mercoledì scorso dalla Corte d’assise di Macerata è stata la sentenza di primo grado che certamente verrà impugnata in appello. Sia i difensori di Leopoldo Wick, che il procuratore di Ascoli Umberto Monti hanno già annunciato che proporranno ricorso, seppur per motivi diversi. Gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Francesco Voltattorni, commentando a caldo la sentenza, non hanno nascosto il loro stupore per la decisione della Corte ritenendo che nella fase dibattimentale del processo non fosse emerso alcun elemento per poter ritenere colpevole Leopoldo Wick.

 Il Pm Umberto Monti, invece, si rivolgerà ai giudici di secondo grado per chiedere che il caso di omicidio per il quale l’infermiere è stato assolto venga derubricato a tentato omicidio così come per i tre casi di tentato omicidio per il quale Wick non è stato condannato si proceda ad una incriminazione per lesioni gravi. Nel frattempo, sul tavolo del gip di Ascoli è giunta dalla Procura la richiesta di rinvio a giudizio di Wick per altri tre casi di presunti omicidi che sarebbero stati compiuti sempre nella Rsa di Offida.

 

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Corriere Adriatico