Ascoli, un mecenate regala duecento opere d'arte al Comune

Ascoli, un mecenate regala duecento opere d'arte al Comune
ASCOLI - Svolta epocale in arrivo all’Arengo. Gli uffici del sindaco al Palazzo Comunale sono in procinto di abbandonare la storica location di piazza Arringo per tornare presso...

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ASCOLI - Svolta epocale in arrivo all’Arengo. Gli uffici del sindaco al Palazzo Comunale sono in procinto di abbandonare la storica location di piazza Arringo per tornare presso l'antica sede di Palazzo dei Capitani in piazza del Popolo, lasciando in questo modo l'intero ultimo piano dell'edificio alla Pinacoteca. Ad affermarlo sono stati ieri mattina il sindaco Guido Castelli, l'assessore Giorgia Latini e il direttore dei musei civici Stefano Papetti, evidenziando che il trasferimento sarà motivato dall'imminente arrivo da Pescara di circa 200 opere provenienti dalla preziosissima collezione del mecenate Venceslao Di Persio.




Il trasferimento del ricco patrimonio di proprietà del collezionista dalla città abruzzese sino al capoluogo piceno è motivato dalla difficoltà di poter trovare spazio presso la città natale dell'imprenditore, il quale di recente aveva anche acquistato le storica sede della Banca d'Italia di Pescara per farne un museo in grado di poter accogliere tali opere.



Lo stop ormai irrevocabile proveniente dalla Soprintendenza nei confronti dell'ambizioso progetto, avrebbe indotto Di Persio, che in passato aveva già ceduto temporaneamente alla Pinacoteca vari capolavori, a decidere di affidare per sempre i 200 quadri ad Ascoli. Non si tratterebbe dunque di un prestito, ma di un vero e proprio lascito, con la condizione che le opere vengano allestite tutte insieme in una unica sezione.



Uno spazio che il primo cittadino ha pensato possa essere quello attualmente occupato dai cinque locali oggi occupati dai suoi uffici. Il tesoro artistico in questione racchiude una serie di lavori preziosi appartenenti a pittori italiani e francesi dell’800.

Un patrimonio che comprende tele di Courbet, Daubigny, Rousseau, Boldini, Troyon, Zandomeneghi, De Nittis e tanti altri, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico