ASCOLI - Con un decreto emanato dal vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole è stato costituito il tribunale diocesano, un organismo nato per corrispondere alle...
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Il Motu Proprio ha restituito al vescovo diocesano la propria naturale funzione di giudice nelle cause dei propri fedeli. Queste cause di nullità, in precedenza, erano trattate dal tribunale ecclesiastico regionale, ente che oggi viene chiamato tribunale ecclesiastico interdiocesano davanti al quale continuano a dibattersi, invece, le cause istituite con il processo ordinario. Il tribunale ha sede nel palazzo vescovile in piazza Arringo. Ne fanno parte padre Danilo Marinelli in qualità di vicario giudiziale, don Luis Carlo Araujo Honorio in qualità di giudice mentre don Riccardo Patalano è difensore del Vincolo e promotore di Giustizia “ad Acta”, monsignor Benito Masci sarà il Promotore di giustizia e il ruolo di notaio è ricoperto di don Lino Arcangeli. Il processo breve può partire con la richiesta di entrambi i coniugi o anche di uno solo ma con il consenso dell’altro e va indirizzata al vescovo diocesano che è il giudice. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico