ASCOLI - Gli agenti della squadra mobile della Questura di Ascoli, in esecuzione di un’istanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Giuliana Filippello, in...
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Secondo quanto riportato nell’ordinanza, l’extracomunitario avrebbe più volte infastidito con gesti e parole Alessandro Cesaroni. Quest’ultimo la mattina del 12 dicembre scorso, mentre stava entrando nell’abitazione della madre, nel quartiere di San Filippo e Giacomo, venne aggredito alle spalle da due energumeni con il volto travisato. Uno di loro estrasse un coltello con il quale colpì la vittima con cinque fendenti, per fortuna nessuno si è poi rivelato letale. Dopo qualche settimana Cesaroni venne dimesso ed ha potuto riprendere la sua vita normale. Ed ecco che il suo persecutore comincia a seguirlo ed ad incutergli il timore di poter subire un’altra aggressione.
Decide quindi di recarsi negli uffici della squadra mobile per raccontare quanto gli stava capitando. Scattano le indagini. Ogni movimento di Alessandro Cesaroni viene tenuto sotto osservazione da agenti in borghese che in effetti riscontrano quanto aveva riferito la vittima. Dopo un paio di settimane la dirigente della squadra mobile, Patrizia Peroni, si è recata nell’ufficio del sostituto procuratore Mara Flaiani per consegnare il fascicolo sulle indagini. Ma sulla vicenda Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico