Ascoli, liste d’attesa bloccate, segnalazione alla Corte dei conti. Incassi a sei cifre per le visite private

L'ospedale Mazzoni
ASCOLI - I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno inviato una segnalazione alla Corte dei Conti sul ricorso eccessivo alla sanità privata a causa delle liste bloccate...

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ASCOLI - I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno inviato una segnalazione alla Corte dei Conti sul ricorso eccessivo alla sanità privata a causa delle liste bloccate in alcuni reparti dell’azienda sanitaria. C’è infatti già stata una sentenza della Corte dei Conti alla Regione Toscana che impone il rispetto delle quote del servizio sanitario pubblico che nel corso degli anni, tagli ai budget e al personale , ha fortemente ridimensionato. 


 

Il ricorso alle visite intramoenia ed extramoenia è cresciuto specie dopo l’emergenza sanitaria legata al Covid e basta consultare il sito dell’Ast per scoprire che alcuni dirigenti medici hanno percepito fino a 115mila euro l’anno in più, senza contare quelli che le effettuano in strutture private e non hanno l’obbligo di dichiarare quanto hanno guadagnato. Somme legittimamente percepite ma che testimoniano quanto ottenere una prestazione medica o clinica in ambito pubblico è diventato un miraggio, specie a breve scadenza .



Nel frattempo è saltato l’incontro programmato per oggi in prefettura con Nadia Storti sul pagamento degli arretrati relativi al tempi di vestizione degli operatori sanitari. Nursind, USB e Nursing Up accolgono il rinvio in attesa di nuova convocazione con la presenza di tutti gli attori di parte pubblica per definire e riconoscere il tempo di vestizione e svestizione dal 21 maggio 2018 ad oggi a tutti gli aventi diritto dell’ Ast di Ascoli Piceno. «Altre sigle oggi cavalcano l’onda dopo che noi abbiamo indetto lo stato di agitazione sul tempo vestizione - affermano Mauro Giuliani e Maurizio Pelosi - e di fatto non hanno mai menzionato il problema sollevato, riguardante tutti i dipendenti aventi diritto e sono solo concentrati, da quando in tribunale abbiamo ottenuto lecitamente la sospensione degli incarichi di funzione, esclusivamente sugli stessi. Ricordiamo che gli “smemorati sindacati”, sono complici da svariati anni di accordi a perdere e non i linea con le norme nazionali, per questo siamo i più poveri delle Marche». Nursind, Usb e Nursing Up sostengono la commissaria straordinaria che ha annunciato di volere annullare le 140 nomine effettuate dal predecessore Massimo Esposito. «Noi siamo rispettosi delle normative contrattuali a tutela degli interessi che riguardano i profili sanitari senza mai fare sconti a nessuno». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico