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ASCOLI Per la Procura di Ascoli aveva percepito circa 23mila euro di contributo di autonoma sistemazione senza averne i requisiti tra il 2016 e il 2020. Per questo motivo una ottantaseienne di Valle Castellana è finita a processo perchè accusata di falso ideologico dal momento che, all'atto della presentazione della domanda per la concessione del Cas, aveva dichiarato che l'abitazione lesionata dal sisma del 2016 e divenuta inagibile fosse la sua residenza principale.
I controlli
Per gli inquirenti, invece, così non era anche a seguito di un accertamento fatto dal comune di Valle Castellana che, nel marzo del 2019, aveva inviato all'anziana la comunicazione di revoca del contributo.
La difesa
Davanti al giudice, i difensori dell'anziana, gli avvocati Mauro Gionni e Roberto Allevi, hanno sostenuto l'infondatezza delle accuse nei confronti della loro assistita. La difesa ha sostenuto che la donna, rimasta vedova, durante l'inverno, era solita trasferirsi dalle figlie che la ospitavano proprio per evitare situazioni di disagio e di difficoltà. Pertanto, tra il mese di novembre e quello di maggio dell'anno successivo, l'anziana si recava nella sua casa per provvedere alla cura dell'orto e accudire gli animali; la sera, poi, lasciava la sua casa per recarsi dalla figlia che abita a tre chilometri di distanza. Inoltre, la difesa ha sostenuto che la donna era solita scaldarsi accendendo il camino e quindi con la legna. Il giudice ha accolto le tesi difensive e ha assolto l'anziana con formula piena perchè il fatto non sussiste.
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Corriere Adriatico