ASCOLI - Primi licenziamenti in arrivo al Piceno Consind. Si tratta, forse, del primo caso, negli ultimi anni, di licenziamento di personale all'interno di un ente...
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Un'operazione del costo complessivo per i quattro dipendenti "tagliati" (considerando anche lo scomputo dei rimborsi del Comune per parte degli impegni assessorili di Lattanzi) di circa 100 mila euro annui lordi. Chiaramente, quindi, una piccolissima parte del debito milionario accumulato dall'ente nel corso degli anni, fino ad arrivare a circa 27 milioni di euro. L'atto che include i licenziamenti, adottato lo scorso 4 agosto, rientra nel piano di risanamento dell'ente che prevede, appunto, sia la riduzione della pianta organica e delle spese correnti, ma anche e soprattutto la rinegoziazione dei mutui e la definizione della trattativa con la Picena Depur per il debito accumulato. Ma su questi fronti, ancora, i discorsi risultano aperti, con trattative in corso.
Un provvedimento, quello dei licenziamenti, che arriva in questi giorni agostani quasi a sorpresa e che, aldilà delle persone coinvolte, seppur mirato ad ottenere una riduzione della spesa corrente del Consind, sicuramente rappresenta una goccia nell'oceano dell'indebitamento che l'ente ha contratto in questi decenni, fino ad arrivare, come detto, ad una cifra di circa 27 milioni di euro.
Di fatto, le quattro persone licenziate (e che comunque ora pensano ad attuare forme di autotutela e possibili ricorsi ) rappresentano, forse, solo la volontà di dare un segnale, ma di certo non risultano determinanti per alleviare le difficoltà economico-finanziarie che il direttivo dell'ente sta cercando di tamponare. Una falla, quella del Consind, che proprio qualche anno fa aveva innescato un approfondito dibattito pubblico con l'ipotesi di una rimodulazione delle funzioni dell'ente, ma anche con la ventilata proposta di chiusura della struttura. Una chiusura che, secondo contraddittorie interpretazioni, avrebbe potuto anche portare a caricare sulle spalle degli enti-soci, tra cui il Comune di Ascoli, il debito da coprire. Una strada, però, che dopo contrapposte posizioni era stata bloccata, per scegliere, invece, una ripartenza del consorzio così com'era e com'è attualmente. E adesso, il nuovo direttivo, ha messo nero su bianco anche il provvedimento della riduzione del personale.
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Corriere Adriatico