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ASCOLI Come accaduto a Milano con il caso Ramy, anche ad Ascoli un carabiniere finisce sotto inchiesta per le modalità in cui ha agito durante un inseguimento.
Il fatto risale a sabato scorso, 19 luglio, quando un intervento della sezione operativa del Nucleo radiomobile della compagnia dei carabinieri si è concluso con un grave incidente in via delle Zeppelle, lungo la circonvallazione Nord, nei pressi della Croce di Tolignano.
I controlli
I militari, impegnati in un servizio di controllo in borghese nel quartiere di Campo Parignano, stavano monitorando movimenti sospetti legati a possibili furti e truffe ai danni di anziani. Erano a bordo di una Renault Megane quando hanno intimato l’alt a una Fiat Idea con due uomini a bordo. Ma al momento della verifica, il conducente della Fiat ha reagito tentando di investire uno dei militari e dandosi poi alla fuga a folle velocità, attraversando incroci e semafori rossi senza mai fermarsi. Da qui si è innescato un inseguimento ad alta tensione tra le strade cittadine.
La fuga
Stando alla ricostruzione della Procura, il carabiniere S. V., 43 anni, conducente dell’auto civetta, avrebbe tentato di affiancare il veicolo in fuga sulla circonvallazione, per costringerlo a fermarsi. A bordo dell’auto c’erano due persone di 31 e 54 anni, entrambi piemontesi.
L’urto ha causato la perdita di controllo del mezzo dei fuggitivi, che si è girato su se stesso di circa 90 gradi, ha colpito la scarpata sinistra della carreggiata e si è ribaltato contro il guardrail. Il passeggero è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, riportando gravi lesioni, mentre anche il conducente è rimasto seriamente ferito. Per la Procura, in quel frangente il comportamento del militare avrebbe contribuito a determinare l’impatto.
Il reato
Il carabiniere è stato quindi iscritto nel registro degli indagati per lesioni personali gravi, così come lo è stato anche L. G. C. B., il 54enne alla guida della Fiat Idea, accusato dello stesso reato. Entrambi i feriti sono stati elitrasportati in prognosi riservata all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona. Il malvivente che era seduto sul sedile dei passeggeri ed è stato sbalzato fuori dalla abitacolo ha riportato lesioni e ferite giudicate guaribili in 50 giorni. Subito dopo l’incidente, gli stessi militari – insieme a una pattuglia della polizia – hanno prestato i primi soccorsi.
Dei tre carabinieri coinvolti nell’azione, uno di loro ha riportato ferite e contusioni, con una prognosi di 10 giorni, per il tentativo di investimento messo in atto dal malvivente alla guida al momento della fuga.
La perquisizione
Durante la perquisizione dell’auto incidentata sono stati trovati numerosi monili in oro, che si sospetta possano essere il bottino di recenti furti in abitazione, probabilmente proprio a danno di persone anziane. Gli accertamenti sul materiale rinvenuto sono tuttora in corso. Il decreto di convalida di sequestro, firmato dal pubblico ministero Mara Flaiani, ha autorizzato il fermo dei mezzi coinvolti e ha affidato gli accertamenti tecnici alla polizia stradale per ricostruire in modo dettagliato la dinamica dell’incidente. Proprio su questo punto intende insistere la difesa del carabiniere.
L’avvocato Alessandro Angelozzi, legale di fiducia del carabiniere, ha intenzione di esaminare tutti gli elementi per chiarire con esattezza la dinamica dell’incidente e come si siano svolti i fatti al fine di accertare le reali responsabilità. Sulla vicenda, a poche ore di distanza dall’accaduto, era intervenuto anche il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che aveva espresso piena solidarietà ai due carabinieri.
Le indagini
Gli investigatori sono al lavoro per verificare eventuali collegamenti tra i due uomini fermati e altri episodi di furto o truffa registrati nei giorni precedenti in zona. Il materiale sequestrato sarà fondamentale per delineare i contorni dell’organizzazione criminale ipotizzata dalla Procura. I due malviventi sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e ricettazione. La magistratura dovrà valutare se il carabiniere abbia davvero ecceduto nel suo intervento o se abbia agito nei limiti consentiti da una situazione di pericolo e urgenza.
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Corriere Adriatico