Percepivano il reddito di cittadinanza ma possedevano case e terreni, tre denunce della Finanza

Percepivano il reddito di cittadinanza ma possedevano case e terreni, tre denunce della Finanza
ASCOLI - I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, nell’ambito di un’attività in materia di spesa pubblica nazionale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ASCOLI - I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, nell’ambito di un’attività in materia di spesa pubblica nazionale condotta in collaborazione e sinergia con l’Inps, hanno individuato tre persone che indebitamente intascavano il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto.

Tra i percettori abusivi, due hanno fornito informazioni non vere in relazione alla loro situazione patrimoniale, i finanzieri hanno infatti scoperto che erano proprietari complessivamente di 12 immobili tra abitazioni e fabbricati ad uso commerciale, nonché di 45 terreni, una condizione di possidenza tale quindi da consentire agli stessi di vivere, in parte, della loro rendita.

Il terzo soggetto, ha dichiarato il falso circa la propria situazione reddituale, affermando di essere indigente, ma, in realtà, i militari hanno scoperto che al momento della presentazione delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche per il calcolo dell'ISEE, aveva deliberatamente evitato di indicare i redditi percepiti nell’anno 2019 e, ancor più grave, omesso di comunicare il suo attuale impiego nel campo della ristorazione ed i conseguenti redditi di lavoro dipendente.

Al termine degli approfondimenti svolti, i militari della Guardia di Finanza hanno segnalato all’Inps i nominativi, in quanto risultati illecitamente percettori del beneficio, per la revoca ed il recupero delle somme erogate che ammontano ad oltre 33 mila  euro.

Contestualmente, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria ed è stato richiesto il sequestro delle somme indebitamente percepite, per aver reso dichiarazioni false o attestanti cose non vere, reato che prevede la pena della reclusione da due a sei anni.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico