ASCOLI - L'ingegnere Giorgio Amatucci di Ascoli arrestato dalla Guardia di Finanza per una presunta tangente di diecimila euro per una pratica torna in...
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Giorgio Amatucci era stato nominato consulente di parte per la morte di un operaio in un cantiere. L'uomo stava lavorando in un locale di una banca di Apricena quando si verificò una perdita di gas. Avrebbe dovuto entrare in funzione il sistema d'allarme. Cosa che non avvenne per cui l'operaio di 32 anni morì asfissiato. La Procura foggiana iscrisse nel registrato degli indagati
sei persone e nominò l'ingegnere ascolano consulente d'ufficio del tribunale. Avrebbe dovuto accertare eventuali responsabilità per la morte dell'operaio da
parte della banca, per il mancato funzionamento del sistema d'allarme, e della ditta che stava eseguendo i lavori nell'istituto di credito. Sembrerebbe che
Amatucci abbia contattato uno dei consulenti dei sei indagati, con il quale si sarebbe poi incontrato a Pescara, per "addomesticare" il contenuto della perizia che avrebbe dovuto stilare e successivamente inviare alla Procura in attesa dell'inizio del processo. Tutto in cambio di una mazzetta di diecimila euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico