Emergenza lavoro per infermieri e Oss. A giugno scadono 200 contratti in Area vasta 5

Emergenza lavoro per infermieri e Oss. A giugno scadono 200 contratti in Area vasta 5
ASCOLI - Oltre duecento tra infermieri e Oss dell’Area vasta 5 sono in scadenza di contratto e rischiano di rimanere senza lavoro. Si tratta del personale sanitario assunto...

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ASCOLI - Oltre duecento tra infermieri e Oss dell’Area vasta 5 sono in scadenza di contratto e rischiano di rimanere senza lavoro. Si tratta del personale sanitario assunto con contratti a tempo determinato, molti dei quali stipulati negli ultimi due anni per fronteggiare la pandemia. La scadenza è il 30 giugno e al momento, non hanno alcuna rassicurazione sul fatto che verrà loro rinnovato. La mancata proroga rischierebbe di mettere in crisi il sistema sanitario del Piceno: lo sanno bene i sindacati che già da tempo chiedono alla direzione di procedere con i rinnovi. 

 

«Si tratta del primo punto che dovremo affrontare in tempi brevi - dice Paolo Grassi, appena eletto nuovo coordinatore della Rsu dell’Area vasta 5 -. Non rinnovare i tempi determinati significherebbe innescare una situazione pericolosa perchè non si riuscirebbe più a garantire la continuità assistenziale». Duecento lavoratori in meno, quando ancora l’emergenza sanitari non è ancora stata del tutto superata e già si parla di una nuova ondata di contagi prevista per l’autunno, non consentirebbe neppure di coprire i turni di lavoro durante il periodo estivo quando necessariamente dovranno essere accordati periodi di ferie a infermieri e operatori socio sanitari. Senza contare il gran numero di turisti in arrivo nei prossimi mesi e l’inevitabile incremento della mole di lavoro che i sanitari si troveranno a dover fronteggiare.

«È già previsto, e dovrebbe tenersi entro un paio di settimane, un incontro con il direttore generale Massimo Esposito per affrontare questa problematica - riferisce Grassi -. Già nei mesi scorsi abbiamo potuto constatare la disponibilità della direzione che, nel frattempo, ha provveduto a uniformare le scadenze di tutti i contratti al 30 giugno». Si tratta di un passo importante poichè le scadenze scaglionate avrebbero creato un problema anche per la programmazione e la pianificazione dei servizi. «Altro aspetto decisivo riguarda il personale assunto per frontere l’emergenza Covid - dice il sindacalista -. Per quanto riguarda loro, infatti, sarà da rivedere anche la tipologia di contratto da adottare». Ma il tema più rilevante che dovrà essere affrontato è quello della stabilizzazione e della necessità di incrementare la dotazione organica dell’Area vasta 5.



«Chiederemo che la Regione Marche, tramite l’Asur, predisponga altri bandi per la stabilizzazione del personale - evidenzia Grassi -. Inoltre, avanzeremo anche la proposta di procedere oltre che tramite concorso e quindi attingendo alle graduatorie, anche tenendo conto delle liste di mobilità. Ci sono tanti tra infermieri ed Oss che si trovano a lavorare fuori e che tornerebbero volentieri nel Piceno. Anche questo sarebbe un modo per compensare la carenza di personale, ma è indispensabile che vengano previste e garantite le adeguate coperture finanziarie». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico