L’impresa Panichi apre nuovi cantieri per sisma e superbonus. Porte aperte ad ingegneri, architetti e geometri

Il team dell'impresa edile Panichi
ASCOLI - Mentre, dopo l’apertura della doppia opportunità della ricostruzione affiancata dal superbonus, ora il settore dell’edilizia anche nel Piceno tira un...

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ASCOLI - Mentre, dopo l’apertura della doppia opportunità della ricostruzione affiancata dal superbonus, ora il settore dell’edilizia anche nel Piceno tira un po’ il freno a mano, a fronte di difficoltà legate a credito e prezzi in costante rialzo, ci sono imprese che continuano ad assumere per potenziare la propria organizzazione e gestire la duplice sfida puntando proprio sul valore e il contributo delle persone.

 

Tra queste c’è l’impresa Panichi, guidata dai fratelli Stefano e Simone, che apre le porte a possibili nuove assunzioni per consolidare il percorso avviato e potenziare l’organico. In particolare, trattandosi di un’impresa in crescita sia direttamente che attraverso il consorzio Panichi-Strever, con numerosi cantieri presenti nel Piceno, dal centro storico alle aree interne colpite dal sisma e alla costa adriatica, adesso si cercano nuovi profili per andare ad ampliare una squadra attualmente composta da 21 impiegati e 42 operai, a cui si aggiungono anche i 10 impiegati e 57 operai assunti dal consorzio.

L’azienda ricerca ingegneri, architetti e geometri, con esperienza pluriennale nel settore, che possano ricoprire il ruolo di responsabile di commessa. Una figura che si occupa di gestire, pianificare, valutare e monitorare le attività di cantiere e anche supervisionare le diverse fasi di un progetto e coordinare le risorse umane coinvolte, raccordandosi con il direttore tecnico. Un’opportunità, dunque, per chi ha una formazione e una esperienza consolidata nel settore dell’edilizia.



La filosofia dell’impresa Panichi, proprio in relazione al personale, è quella comunque di coinvolgere i dipendenti ponendoli al centro come persone, per una crescita dell’azienda anche da questo punto di vista. «L’obiettivo – spiega l’amministratore unico Stefano Panichi - è rendere il luogo di lavoro un contesto piacevole, armonioso, dove stare bene; facciamo del nostro meglio perché chi lavora con noi si svegli ogni mattina felice di recarsi in azienda, da sempre e soprattutto in questo momento storico di enorme intensità lavorativa dove il benessere delle risorse umane ingaggiate porta a una partecipazione spontanea, rafforzata dal senso di riconoscimento e di appartenenza. Da tre anni a questa parte stiamo portando avanti un processo di responsabilizzazione e di formazione, cercando di iniziare gli impiegati a un percorso manageriale, rendendoli partecipi delle attività dell’azienda. A fronte di questo, abbiamo anche un forte programma di patrimonializzazione per cui gli sforzi di tutti diventano solidità dell’azienda e non ricchezza della proprietà. Se il lavoro va bene per l’azienda nel suo complesso, c’è un ritorno in termini di benefit e servizi per ognuna delle figure che formano la squadra».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico