Ascoli, bonifici bancari taroccati Dirigente nei guai, vittime ascolani

Il tribunale di Ascoli
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ASCOLI - Pur sapendo che stava commettendo una truffa aggravata, W. D. P., dirigente d’azienda di Milano, aveva tentato di saldare in parte la somma dovuta ad un’impresa di costruzioni ascolana per lavori di ristrutturazione ed ampliamento di locali, oltre ai fitti arretrati, facendo pervenire ai titolari della stessa due bonifici da 50 mila euro cadauno che una volta effettuata la verifica in banca sono entrambi risultati falsi. Ieri mattina, davanti al giudice Barbara Bondi Ciutti, pubblico ministero Gennaro Cozzolino, si è aperto il processo che vede quale imputato l’ex dirigente. Vittime della truffa M. P. e F. P., assistiti dagli avvocati Valeria De Santis ed Edoardo Paolini, che avrebbero dovuto ricevere per l’effettuazione dei lavori e per il fitto di un vasto complesso edilizio la somma di circa 160 mila euro. È stato ascoltato uno dei titolari dell’impresa edile il quale ha raccontato la sua versione dei fatti. Su richiesta della ditta “G 6 rete gas” di Milano i titolari avevano affittato un piano ad uso ufficio a Villa Pigna. Per diversi anni l’affittuario aveva regolarmente pagato l’affitto. Poi, la società milanese si era fusa con “Enel rete gas” per cui si era presentata la necessità di allargare lo spazio dell’ufficio. Era stato quindi preso in affitto un altro appartamento attiguo e un vasto spazio seminterrato dove vennero realizzati un garage, uno spogliatoio e servizi igienici. Lavori che vennero eseguiti dalla stessa ditta affittuaria che operava nel campo edilizio. Da Milano giunse anche un architetto, incaricato dalla ditta “G 6 rete gas”, il quale regolarmente seguiva l’andamento dei lavori di ristrutturazione. 
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Corriere Adriatico