L'Ascoli Picchio cambia tattica Impianti sportivi a Pagliare

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ASCOLI - ​La priorità, in questo momento, per l’Ascoli Picchio è quella di risolvere il problema dei campi d’allenamento da mettere a disposizione della prima squadra e del settore giovanile. Lo ha detto a chiare lettere il patron Francesco Bellini che, tornato in città per seguire in prima persona le ultime battute di calciomercato, si è concentrato soprattutto sul nuovo centro sportivo. E in un ipotetico borsino tra le ipotesi prese fino ad ora in considerazione, sono attualmente in rialzo le quotazioni dell’area di Pagliare che l’amministrazione comunale di Spinetoli si è detta pronta a mettere a disposizione gratuitamente della società bianconera. Si tratta di un appezzamento di terreno di oltre 15 ettari nei pressi dell’Oasi naturalistica su cui dovranno essere realizzati i campi sportivi e gli spogliatoi. Negli ultimi giorni lo stesso presidente Bellini ha effettuato di persona un sopralluogo valutando positivamente l’offerta del Comune di Spinetoli. In calo, invece, le quotazioni del Città di Ascoli. Dopo che l’Ascoli ha presentato una nuova offerta, fino ad ora non è arrivata neppure una risposta alla società di corso Vittorio da parte dei vertici di Medioleasing. Un silenzio che ha indotto la dirigenza bianconera a guardarsi nuovamente intorno e valutare altre iniziative. Tra tutte quello dell’ex Mondadori, rappresenta la soluzione più rapida da realizzarsi in quanto basterebbero solo qualche lavoro di adeguamento per essere funzionale. Ma al momento la distanza sembra essere considerevole nonostante il nuovo commissario di Medioleasing, una volta insediatosi, aveva cercato di riallacciare i rapporti con l’Ascoli Picchio dopo il "gran rifiuto" della scorsa estate della società di leasing che aveva rispedito al mittente l’offerta di un milione e trecentomila euro fatta da Bellini e soci per l’acquisto del centro sportivo. Ora, però, il tentennamento della società di leasing ha indotto la dirigenza bianconera a focalizzare la sua attenzione su altre soluzioni. Tra queste c’è anche quella degli ex Campi Agostini, le cui quotazioni però sembrerebbero in forte ribasso. Anche in questo caso, comunque, sarebbero necessari dei lavori sostanziali sia per ricavare altri campi da gioco sia per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per adeguarlo alle necessità dell’Ascoli PIcchio.
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Corriere Adriatico