Ascoli, illuminazione gratis ai privati Il Comune benefattore senza saperlo

Il Comune di Ascoli
ASCOLI - Le pesanti ferite procurate dal terremoto al patrimonio dell’Arengo riaprono anche una riflessione più ampia, da parte dell’Amministrazione comunale,...

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ASCOLI - Le pesanti ferite procurate dal terremoto al patrimonio dell’Arengo riaprono anche una riflessione più ampia, da parte dell’Amministrazione comunale, sulla necessità di fare chiarezza e cancellare tutte quelle situazioni anomale, ereditate dal passato e perduranti da oltre 30 anni, che riguardano proprio il rapporto tra privato e pubblico nella gestione del patrimonio. Come, ad esempio, l’anomalia di alcune strade di proprietà privata delle quali, però, da decenni si occupa l’Arengo sia per l’illuminazione che per la manutenzione. Così come ci sarebbero verifiche in corso riguardo casi di edifici privati che potrebbero aver usufruito dell’illuminazione pubblica ovvero dell’energia elettrica pagata dal Comune, senza scomodare anche le situazioni di soggetti o associazioni ospitate in locali pubblici ma con le bollette a carico del Comune. Una situazione complessa alla quale ora l’assessorato al patrimonio, guidato da Giovanni Silvestri, sta cercando di mettere una pezza dopo decenni e decenni in cui non si è mai riusciti a sistemare la questione.


Il confronto di ieri mattina, tra l’assessore Silvestri e i tecnici comunali, si è imperniato soprattutto sulle numerose situazioni anomale che vedono l’Arengo sopportare i costi di manutenzione e, in alcuni casi, anche della pubblica illuminazione, anche per strade che sono di proprietà privata. Uno scenario che ora deve essere cambiato. «Stiamo affrontando – spiega l’assessore Silvestri dopo la riunione di ieri mattina – il discorso della regolarizzazione di annose situazioni ereditate che riguardano il rapporto tra il Comune e i privati. Abbiamo appena esaminato la questione di diverse strade, prevalentemente nelle frazioni o zone periferiche, che sono di proprietà privata ma ad uso pubblico e per le quali l’ente fornisce la pubblica illuminazione e si occupa della manutenzione. La situazione è complicata perché per poter acquisire la proprietà delle strade occorre che si esprimano i condomini proprietari e in tal senso avevamo già fatto un tentativo ma senza esito». 

«Ora procederemo – aggiunge Silvestri – riconvocando i vari condomini o le imprese proprietarie delle strade per trovare una soluzione, visto che occorre la loro approvazione del passaggio delle aree al Comune. Certo è che queste situazioni vanno chiarite e formalizzate, considerando che altrimenti manutenzione e illuminazione spetterebbero ai privati. Stiamo verificando come andare a risolvere queste situazioni che addirittura, in qualche caso, risalgono a circa 30 anni fa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico