Tasse comunali non pagate, scatta un migliaio di avvisi di pagamento a imprese e cittadini

Tasse comunali non pagate, scatta un migliaio di avvisi di pagamento a imprese e cittadini
ASCOLI - Avvisi di accertamento in partenza (circa un migliaio), da Palazzo Arengo, per recuperare la somma di 246mila euro, relativa a Imu e Tasi non pagate, nel periodo dal 2014...

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ASCOLI - Avvisi di accertamento in partenza (circa un migliaio), da Palazzo Arengo, per recuperare la somma di 246mila euro, relativa a Imu e Tasi non pagate, nel periodo dal 2014 al 2019, da ditte poi fallite. Gli uffici comunali hanno effettuato tutte le verifiche e i riscontri del caso a seguito dei quali hanno disposto l’emissione degli avvisi di accertamento indirizzandoli ai curatori delle imprese fallite che avevano una precedente posizione debitoria nei confronti dell’amministrazione comunale. 

 

 
Un recupero previsto dalle normative una volta avviata la procedura fallimentare, considerando che la legge prevede il versamento delle imposte dovute, in caso di aziende in fallimento, entro tre mesi dalla data del decreto di vendita di immobili o beni della società fallita. Nello specifico, le verifiche e gli avvisi di accertamento inviati per la riscossione riguardano la posizione tributaria - relativa, come detto, ad Imu e Tasi – di alcune ditte di cui, nel frattempo, è stato dichiarato il fallimento, hanno portato ad individuare una somma da recuperare pari a 246mila euro. Di questa somma, circa 209mila euro sono relativi all’Imu non pagata tra il 2014 e il 2019, mentre altri 37mila euro circa riguardano la Tasi non versata sempre nello stesso periodo. 
Questa operazione di recupero di tasse non pagate da ditte poi fallite si affianca all’azione costante che l’Arengo sta portando avanti per quel che riguarda le tasse arretrate non pagate da singoli cittadini o famiglie. Per l’ultimo periodo, infatti, ammonta a circa 300mila euro la somma non pagata da numerosi ascolani all’Arengo per Imu e Ici arretrate con ingiunzioni emesse tra marzo e maggio del 2020, ma poi sospese fino alla fine del dicembre scorso per la pandemia.
 

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Corriere Adriatico