Ascoli, super alberghi nei palazzi storici I tour operator chiamano le istituzioni

Palazzo Saladini Pilastri che ha tutte le caratteristiche per diventare un hotel a cinque stelle
ASCOLI -  “Ascoli, attraverso le istituzioni, strizzi l’occhiolino alle catene alberghiere più importanti per creare hotel di lusso all’interno dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI -  “Ascoli, attraverso le istituzioni, strizzi l’occhiolino alle catene alberghiere più importanti per creare hotel di lusso all’interno dei palazzi storici del centro”. E’ questo il messaggio che passa, analizzando la situazione turistica nel capoluogo piceno, partendo dalle ambizioni della città inevitabilmente frenate, a tutt’oggi, dalla mancanza di una offerta ricettiva quantitativamente sufficiente per poter portare benefici economici di rilievo. 


E proprio andando ad analizzare la situazione ricettività con l’aiuto di Stefano De Angelis, presidente e direttore generale di Giocamondo, tour operator tutto ascolano che da più di 10 anni opera con successo a livello nazionale ed internazionale, emerge l’ipotesi di poter creare un’importante opportunità per Ascoli e il suo territorio attivando contatti con le principali catene alberghiere internazionali per l’utilizzo come hotel di alcuni bellissimi palazzi storici della città.

“I risultati positivi che Ascoli sta registrando - spiega De Angelis, interpellato sulle prospettive della città dal punto di vista turistico - sono solo l’inizio di un percorso di crescita che può portare molto più lontano. Ma è chiaro che è necessario muoversi anche per attrarre investitori importanti. Si potrebbe puntare sul recupero di palazzi storici chiusi, nel centro storico, per attrarre catene alberghiere internazionali al fine di realizzare anche qui alberghi di lusso. Perché Ascoli, con gli edifici storici che ha, si può permettere strutture a 5 stelle e, tra l’altro, le strutture a 5 stelle in tutta la regione Marche sono ora solo tre: due nel Pesarese ed una a Torre di Palme, nel Fermano. In questo caso, si potrebbe finalmente puntare anche su un turismo congressuale di livello”. 

Poi De Angelis scende nel concreto. “Come esempio - spiega - mi viene in mente un edificio come palazzo Saladini Pilastri, molto bello, che potrebbe ospitare una mega struttura ricettiva. Credo che, da questo punto di vista, le istituzioni potrebbero lavorare anche per provare a prendere contatti con queste importanti catene alberghiere. In questo modo, si potrebbero realmente aumentare le presenze turistiche portandole a numeri davvero importanti. Oggi, del resto, c’è tutto il target del turismo benestante, con americani, giapponesi e tutto l’Oriente, che cerca strutture di alta qualità. Ci sono catene internazionali che potrebbero essere interessate facendo entrare Ascoli e il suo territorio in circuiti molto importanti. Le istituzioni, in tal senso, potrebbero giocare un bel ruolo, creando rapporti e collegamenti tra catene alberghiere e proprietari dei palazzi storici”. 


E per attrarre investitori su Ascoli si potrebbe anche pensare ad incentivi ed agevolazioni ad hoc, considerando che il capoluogo piceno è una delle poche città turistiche senza la presenza di una catena alberghiera. Inoltre “oggi - sottolinea lo stesso De Angelis - il turista cerca sempre più strutture che vadano a completare l’esperienza che si desidera vivere in un determinato posto. Quindi, per una città che offre storia e cultura come Ascoli, gli hotel negli edifici storici sono perfettamente coerenti”.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico