Ascoli, Green pass falsificati: in 7 patteggiano la pena a 10 mesi. Aggiornata l'udienza per il farmacista che li avrebbe certificati

Controllo dei Green pass
ASCOLI -  Sette indagati per falsi green pass hanno patteggiato un pena a dieci mesi di carcere. In 19 erano finiti sotto inchiesta su presunti falsi green pass che ad aprile...

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ASCOLI -  Sette indagati per falsi green pass hanno patteggiato un pena a dieci mesi di carcere. In 19 erano finiti sotto inchiesta su presunti falsi green pass che ad aprile del 2022 avevano portato all’arresto di Alberto Angelini, farmacista di Appignano del Tronto che secondo gli inquirenti faceva ottenere la certificazione verde senza eseguire i tamponi. Nei loro confronti è stato ipotizzato il reato di falsità ideologica in concorso con il farmacista e ieri mattina, in sette hanno chiesto e ottenuto di patteggiare la pena. Per tutti gli altri, tra i quali Alberto Angelini, l’udienza è stata aggiornata al 14 dicembre. 

 

L’inchiesta


L’inchiesta scattò a inizio 2022 a seguito di un’altra indagine che la Procura di Ascoli stava conducendo su presunte false vaccinazioni e che aveva portato all’arresto del medico Giuseppe Rossi, il presunto intermediario Maurizio Strappelli e all’iscrizione sul registro degli indagati di altre 72 persone. Decisive, ai fini dell’inchiesta, furono le intercettazioni telefoniche. In una di queste, una delle indagate per le presunte false vaccinazioni (risulterà poi indagata anche nella seconda) parlando al telefono con una amica, si lamentava del fatto di non aver ottenuto dal medico il Green pass necessario per andare a lavorare e, pertanto, avrebbe dovuto rivolgersi a un farmacista suo amico.

Utenze personali sotto controllo

A quel punto, gli investigatori, sospettarono il farmacista Angelini e misero sotto controllo sia le sue utenze personali che quelle della attività. Il 30 aprile del 2022, su disposizione del gip Annalisa Giusti, Alberto Angelini venne arrestato e posto ai domiciliari. La Procura nel chiedere il provvedimento di custodia cautelare, la giustificò sostenendo che dall’attività investigativa era emerso un comportamento spregiudicato del farmacista. Sin da subito, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, accompagnato dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Alessandro Angelozzi, il farmacista aveva contestato la tesi dichiarando che i tamponi erano stati regolarmente effettuati.

Un anno dopo

A distanza di circa un anno, ieri mattina il procedimento penale è giunto in aula con i primi sette patteggiamenti. Il giudice Di Battista, dopo aver quantificato la pena per ciascuno di loro ha aggiornato l’udienza al 14 dicembre. In quella occasione anche altri indagati avranno la possibilità di chiedere il patteggiamento e potranno presentare istanza per accedere al rito abbreviato.

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Corriere Adriatico