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ASCOLI - Si apre uno spiraglio per la riconferma di Angelo Davide Galeati alla presidenza della Fondazione Carisap. L’Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria sul territorio nazionale sta lavorando affinchè venga modificato lo statuto che, al momento, prevede l’impossibilità di ricandidarsi alla presidenza anche per chi, come nel caso di Galeati, ha ricoperto un mandato da presidente ed uno come componente del consiglio di amministrazione.
Un tema assai delicato e che riguarda non solo la Fondazione Carisap ma anche altre fondazioni ben più grandi di quella ascolana, come ad esempio la Cariplo, e per questo assai dibattuto all’interno del consiglio dell’Acri dove è stata evidenziata la necessità di poter riuscire a garantire la governance degli enti nel medio periodo.
I piani pluriennali
Troppo spesso, a causa delle norme vigenti, i presidenti eletti si trovavano a dover gestire piani pluriennali di investimento predisposti dal predecessore che rimangono in vigore per tre annualità per poi predisporre il proprio e non aver il tempo di veder gli obiettivi raggiunti poichè nel frattempo arrivava a scadenza di mandato. Anche il presidente Galeati, una volta eletto, ha seguito le linee scandite dal piano pluriennale approvato sotto la guida di Vincenzo Marini Marini e solo lo scorso anno ha potuto predisporre il nuovo sebbene il suo mandato scada a febbraio 2022. Il consiglio dell’Acri, dopo aver ricevuto il via libera dal ministero, ha dato mandato al direttore generale di poter avviare una trattativa per la modifica dello statuto che preveda la possibilità anche per chi in precedenza ha fatto parte del consiglio di amministrazione di potersi ricandidare per la seconda volta ma con il vincolo che, scaduto il secondo mandato, non possa più ricandidarsi per un altro della fondazione o di una sua controllata. Una modifica che sembrerebbe riscuotere l’apprezzamento della maggioranza degli enti e che pertanto potrebbe arrivare a compimento in tempi piuttosto rapidi.
I tempi
Non è da escludere che, se come sembra, non dovessero esserci intoppi, subito dopo l’estate, con la ripresa dell’attività nel mese di settembre si potrebbe completare l’iter per la modifica degli statuti.
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Corriere Adriatico