Ascoli, i testimoni non si presentano Il giudice Bartoli chiama i carabinieri

Il giudice Bartoli
ASCOLI - Doveva essere l’udienza conclusiva al termine della quale il giudice Marco Bartoli avrebbe emesso la sentenza di condanna o assoluzione nei confronti di due...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
99,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - Doveva essere l’udienza conclusiva al termine della quale il giudice Marco Bartoli avrebbe emesso la sentenza di condanna o assoluzione nei confronti di due albanesi, padre e figlio, rei di aver aggredito un ascolano che aveva commissionato loro un lavoro di potatura. Ma l’udienza è stata rinviata a ottobre per l’assenza dei due testimoni principali che avrebbero dovuto riferire su quanto visto il giorno in cui avvenne l’aggressione.  I due testimoni non hanno fatto pervenire in tribunale alcuna giustificazione per non essersi presentati in aula per cui il giudice ha disposto il loro accompagnamento coattivo in aula per la prossima udienza. Insomma, toccherà ai carabinieri andare nelle abitazioni dei due testimoni, prelevarli e condurli in tribunale.

Il processo riguarda una vicenda che per pochi euro ha scatenato l’ira dei due albanesi. Il proprietario di un podere ubicato nel comune di Folignano li aveva contattati a maggio di due anni fa per commissionargli la potatura di alcune piante che avrebbe richiesto un giorno di lavoro. Il prezzo pattuito era stato di 50 euro.  La potatura venne eseguita ma secondo il proprietario dell’appezzamento di terreno non a regola d’arte, tanto da non soddisfarre il committente. Durante il lavoro infatti i due albanesi avrebbero danneggiato la motosega che era stata loro fornita dal proprietario del terreno. 
Quest’ultimo, dopo aver contestato le due inadempienze, decise che al prezzo pattuito si doveva decurtare la spesa per la riparazione dell’attrezzo. Ma tale proposta mandò su tuttte le furie i due extracomunitari che avrebbero preteso il rispetto del patto, quindi il pagamento dei cinquanta euro per il lavoro svolto. Scoppiò una violenta discussione che coinvolse un amico dell’aggredito, sceso in strada per sedare la lite. 

A quel punto il figlio dell’albanese si allontanò per tornare sul luogo dove si stava svolgendo la discussione con in mano una mazza da baseball. E come spesso purtroppo accade in questi episodi ad avere la peggio fu proprio la persona che aveva tentato di far riportare la calma fra i contendenti.
  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico