ASCOLI - Nonostante l'ordine del tribunale che affidava i figli al marito ascolano, aveva preso i bambini ed era partita per New York, sua città d'origine, da dove non è...
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Non si è arreso però il marito, un uomo di Ascoli Piceno, che ha intrapreso una battaglia legale per riavere i figli in Italia e ha denunciato l'ex moglie, una designer. La donna è stata processata in contumacia dal Tribunale ascolano per sottrazione internazionale di minore all'estero. Oggi il giudice Marco Bartoli l'ha condannata a due anni e mezzo di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 100 mila euro in favore dell'ex marito.
Dopo la separazione consensuale il giudice aveva affidato i figli alla madre. "Nel 2012 abbiamo però chiesto di inegoziare i termini della separazione, ma pochi giorni prima dell'appuntamento concordato, la signora ha preso i due bambini e da Fiumicino è volata con loro a New York", ha spiegato l'avvocato Carlo Grilli, che assiste il papà ascolano.
"Abbiamo fatto leva sulla Convenzione dell'Aia del 1980 e denunciato il fatto alla Procura di Ascoli". Nel
frattempo il tribunale di Ascoli ha rivisto i termini della separazione affidando i figli al padre. "È stato anche disposto l'obbligo di riportarli in Italia, ma la giustizia americana non lo ha consentito. Speriamo che la sentenza emessa oggi - ha concluso il legale - spinga anche i tribunali statunitensi a intervenire perchè i ragazzi tornino dal padre, così come la legge italiana ha stabilito".
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