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ASCOLI - Nei prossimi giorni una delle due storiche fontane di piazza Arringo si trasformerà in un piccolo cantiere. Dopo anni di attesa in cui si è riscontrato che la fontana più ad ovest, tra le due presenti, ha subito una rottura interna dal punto di vista delle condutture e, quindi, continua ad evidenziare importanti perdite d’acqua, adesso l’assessore ai lavori pubblici Cardinelli, d’intesa col sindaco Fioravanti, ha deciso di rompere gli indugi e di intervenire già nei primi giorni di settembre.
Si tratta, di fatto, di un intervento molto particolare – che interessa in particolare il cavallo ad est, tra i due presenti nella fontana - e lungo dal punto di vista temporale, considerando che si tratta di un’opera tutelata e, quindi, su cui si dovrà lavorare con tutte le attenzioni e le precauzioni del caso.
Allo stesso tempo, si è deciso di partire subito col cantiere all’inizio di settembre per poi consentire, tempi tecnici permettendo, di restituire la fontana alla città, in tutto il suo splendore, prima delle festività natalizie. Si tratta di un’opera, insieme a quella gemella sull’altro lato, caratterizzante l’immagine di piazza Arringo. Secondo il catalogo dei beni culturali della Regione Marche, nel 1853 si procedette con l`appalto per la costruzione della condotta d`acqua per la pubblica fontana di piazza Arringo secondo il progetto dell’ingegner Gabriele Gabrielli. Nel 1881, però, si decise di collocare al posto della fontana di piazza Arringo il monumento a Vittorio Emanuele II e di porre ai suoi lati due fontane commissionate a Giorgio Paci.
Le due fontane gemelle, realizzate nel 1882, furono realizzate in travertino con cavallucci marini, pesci, putti e mascheroni in bronzo. Adesso, dopo diversi anni, in passato, di attesa nonostante le perdite d’acqua sempre più evidenti, l’Arengo ha deciso di intervenire e risanare la fontana più ad ovest per farla tornare alla sua bellezza e alla sua funzionalità originaria.
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Corriere Adriatico