Falsi green pass rilasciati, le prime ammissioni permettono a Giuseppe Rossi di avere gli arresti domiciliari

Falsi green pass rilasciati, le prime ammissioni permettono a Giuseppe Rossi di avere gli arresti domiciliari
ASCOLI  - Concessi gli arresti domiciliari a Giuseppe Rossi, il medico ascolano arrestato lo scorso 4 gennaio perché sospettato di aver a rilasciato false...

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ASCOLI  - Concessi gli arresti domiciliari a Giuseppe Rossi, il medico ascolano arrestato lo scorso 4 gennaio perché sospettato di aver a rilasciato false certificazioni per ottenere il Green pass senza inoculare il vaccino. La decisione del gip di Ascoli è arrivata all’indomani dell’interrogatorio del medico.

 

Era stato lo stesso Giuseppe Rossi, tramite i propri difensore, gli avvocati Lavinia Tarli e Umberto Gramenzi, a chiedere di essere sentito dai magistrati sull’inchiesta. In videoconferenza dal carcere di Montacuto insieme con il suo legale, il medico ascolano avrebbe confermato le dichiarazioni che aveva rilasciato ai carabinieri al momento del suo arresto. 


In quella occasione, i militari dell’Arma rinvennero delle buste con all’interno le banconote separate per un importo totale che si aggirava sui 6700 euro. Inoltre, nel corso dell’interrogatorio di mercoledì scorso, lo stesso Rossi avrebbe fornito ulteriori elementi ritenuti molto utili ai fini dell’inchiesta tanto che è stato lo stesso Procuratore della Repubblica, Umberto Monti, a chiedere al giudice la concessione dei domiciliari. Nell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli, lo scorso 4 gennaio, dispose la custodia in carcere per quaranta giorni per esigenze investigative. Pertanto, a distanza di un mese, alla luce delle nuove risutanze istruttorie emerse nel corso dell’interrogatorio, sono stati concessi al medico gli arresti domiciliari. Pochi giorni fa, il tribunale della libertà di Ancona aveva respinto l’istanza di Riesame che era stata presentata dai difensori di Rossi.

Gli avvocati Lavinia Tarli e Umberto Gramenzi avevano presentato la richiesta di revisione della misura cautelare e la concessione dei domiciliari al proprio assistito motivata principalmente dal fatto che l’eventuale concessione degli arresti domiciliari non avrebbero intralciato le esigenze investigative e tanto meno il medico avrebbe potuto inquinare le prove. Ancor di più se si considera che al momento dell’arresto, Rossi aveva rilasciato delle parziali ammissioni ai carabinieri che, al momento dell’arresto, sequestrarono poco meno di settemila euro in banconote rinvenute all’interno di alcune buste e, quindi, dimostrando di non aver alcuna intenzione di intralciare l’attività degli inquirenti. 


Al medico ascolano vengono contestati i reati di peculato per aver prelevato le dosi e essersene disfatto senza averle somministrate; falso indotto in atto pubblico per aver attestato l’avvenuta vaccinazione e aver consentito l’ottenimento del Green pass; ed essere sottoposto ad indagine anche per tentata truffa aggravata nei confronti dell’Asur per aver percepito gli emolumenti previsti per ciascuna dose di vaccino somministrata. Ad essere arrestato è stato anche uno degli altri 72 indagati per falso in concorso con il medico, Maurizio Strappelli che viene ritenuto dalla Procura il presunto intermediario tra il medico e i pazienti e, per questo motivo, nei suoi confronti il gip Annalisa Giusti ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari per quaranta giorni. 

 

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Corriere Adriatico