La discarica si trasforma in bioparco, intorno a Relluce i rifiuti generano energia pulita minimizzando costi e sprechi

Il progetto di Relluce
ASCOLI - Si alza il velo sul progetto del grande bioparco che l’Arengo intende realizzare nella zona di Relluce. È il sindaco Marco Fioravanti, che segue la questione...

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ASCOLI - Si alza il velo sul progetto del grande bioparco che l’Arengo intende realizzare nella zona di Relluce. È il sindaco Marco Fioravanti, che segue la questione insieme al vice sindaco Gianni Silvestri, ad illustrare nel dettaglio questa iniziativa che affiancherà tutta una serie aree (dedicate alla valorizzazione e alla ricerca ambientale), oltre ad attività formative, didattiche e turistiche, alla realizzazione del nuovo biodigestore, sul quale è in corso proprio in questi giorni un acceso dibattito, puntando all’obiettivo di massimizzare il recupero di risorse dai rifiuti. L’intenzione è quella di creare un grande polo ambientale che affianchi al nuovo impianto anche un ampio parco pubblico sostenibile del rifiuto e della formazione ambientale con insediamenti dalle linee avveniristiche.

 

 
Il biodigestore 
«Poiché in questi giorni è in corso un acceso dibattito sull’approvazione del Piano dei rifiuti, - esordisce Fioravanti - voglio svelare in anteprima il progetto del biodigestore da realizzare a Relluce. Un progetto seguito direttamente anche dal vicesindaco Silvestri che mira alla costruzione di un impianto funzionale, armonicamente inserito nel contesto ambientale e che diventi meta di turisti e visitatori non solo per il suo funzionamento, ma anche per le proprie qualità architettoniche. Quello del biodigestore è un progetto innovativo e di qualità, che rappresenta solo il primo passo nel processo di trasformazione volto a rendere l’area di Relluce un grande parco sostenibile del rifiuto all’interno del quale sarà possibile svolgere attività di ricerca legate alla tutela dell’ambiente e dove si possa sperimentare tutto il ciclo dei rifiuti, con particolare riguardo al tema della prevenzione. L’area verrà dunque valorizzata da questo progetto: lo smaltimento dei rifiuti diventerà simbolo di rinnovamento ecologico». 


Gli sviluppi
«Il progetto del biodigestore – ribadisce Fioravanti - permetterà anche di creare sinergie con le realtà produttive e imprenditoriali del territorio, attraverso la massimizzazione del recupero di risorse dei rifiuti. Dai rifiuti verrà infatti generata energia pulita e saranno minimizzati costi, sprechi e l’emissione di Co2 nell’ambiente. Sono convinto che gli impianti di trattamento dei rifiuti più evoluti e moderni possano rappresentare un valore aggiunto per il territorio: per questo ritengo che il progetto del Biodigestore possa assicurare un prezioso contributo allo sviluppo tecnologico e industriale, riqualificando un territorio e garantendo alle future generazioni un sistema ambientale sostenibile ed eco-compatibile che sia fondato su un’economia circolare virtuosa».


Le attività del bioparco 


La zona di Relluce, che ospiterà il bioparco, sarà suddivisa in macro-aree con varie attività. Vi saranno giardini botanici, con serre per la florovivaistica e possibilità di realizzare serre in cui sperimentare il recupero di energia e agricolture biodinamiche. Sarà inoltre presente un parco della ricerca a supporto dello sviluppo scientifico e della sperimentazione sostenibile, in cui ospitare anche attività formative, workshop e seminari. «Inoltre - spiega il sindaco – verranno realizzati labirinti a tema, finalizzati ad attività di sensibilizzazione sul recupero rifiuti, utili sia per la didattica scolastica, ma anche come possibile veicolo di attrazione per turisti. Sarà altresì possibile immaginare uno spazio riservato agli artisti, in cui possano essere esposte installazioni generate dal recupero e dal riutilizzo dei rifiuti stessi: una fusione tra arte e natura che darà ulteriore valore al progetto. Oltre ad un “Bosco dei ricordi” per compensare le emissioni di Co2 prodotte».

 

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Corriere Adriatico