Muri imbrattati, rifiuti e brutture, i lati oscuri del centro storico di Ascoli

Muri imbrattati, rifiuti e brutture, i lati oscuri del centro storico di Ascoli
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ASCOLI Lo chiamano il percorso del turista ed è quello che il visitatore segue per giungere in centro. Sia che provenga da un autobus, che viene posteggiato al seminario o lungo via De Gasperi, o che abbia lasciato la propria auto al parcheggio Torricella, il gitante attraversa in genere via Alighieri per approdare in piazza Arringo e poi in via Dino Angelini. Il problema è lo scenario particolarmente degradato che il forestiero si trova davanti.  


L’impatto

Dopo gli imbrattamenti che fanno bella vista di sé davanti all’ingresso degli ascensori del parcheggio di Porta Torricella, ecco il Battistero circondato da tavoli e sedie dei bar: situazione che impedisce ai turisti di scattare foto del monumento di piazza Arringo. Poi è la volta dei rifiuti che vengono accatastati ogni sera in rua Pietro della Scala di fronte al municipio. «Ne sono talmente tanti che riesce difficile persino passar » spiega Roberta Gabriella Gricinella a proposito dei tanti sacchi dell’immondizia che fanno capolino nella piazza. Brutta cartolina per il turista è in via Dino Angelini, dove coloro che si recano al teatro Romano si trovano davanti la pensilina ancora annerita con l’asfalto bruciato di fronte al Tribunale, dopo l’incendio di un’ autovettura oltre un mese fa. «Ma cosa si aspetta a sostituirla?» chiede il campano Salvatore Esposito, che ha deciso di fare tappa con la famiglia ad Ascoli nel rientrare a casa dopo le vacanze, meravigliandosi del mancato tentativo di porre rimedio da parte degli amministratori. 


Le paline


Altra bruttura il gitante la trova poco più avanti: un lampione pericolante per l’incolumità dei passanti a seguito di un incidente stradale. «Siamo sicuri che non sia stata compromessa la sua stabilità? » si chiede il direttivo del Coordinamento Antidegrado per Ascoli, evidenziando stupore per il fatto che venga ancora lasciato in un tale stato e che non sia stato sostituito. Infine i calcinacci che cadono dl Provveditorato e le transenne che per molti metri ostruiscono il marciapiede. Per carità, non si tratta di incompiute o mostri urbanistici, ma basterebbe poco, un po’ di attenzione per una città che vanta uno dei centri storici più belli architettonicamente.

 

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Corriere Adriatico