Colonne e pavimento di travertino nelle piazze del centro storico scambiate per orinatoi

Una colonna di piazza del Popolo
ASCOLI - Ascoli si candida a capitale della cultura ma nel frattempo il centro storico, con le sue rue, le sue opere architettoniche e il suo travertino, vengono sempre più...

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ASCOLI - Ascoli si candida a capitale della cultura ma nel frattempo il centro storico, con le sue rue, le sue opere architettoniche e il suo travertino, vengono sempre più scambiati per latrine pubbliche. Non si placa l’indignazione delle associazioni cittadine che, ogni giorno e da molto tempo, si fanno portavoce delle lamentele di negozianti e residenti, stanchi di dover trovare di fronte ai propri negozi e ai propri palazzi, i bisogni di cani di padroni... distratti o più semplicemente incivili. 

 
Lo sporco
Quotidianamente vetrate, colonne e portoni, non sempre sono sporcate dagli animali. Specialmente di notte, il cuore della città purtroppo finisce con il diventare un wc a cielo aperto. Sono numerose le critiche da parte di chi ha dichiarato ormai autentica “guerra allo sporcaccione seriale”.

Un’abitudine impossibile da accettare, soprattutto in un luogo che vanta una prestigiosa cornice storica alle spalle e un ambizioso progetto culturale davanti a sé. Il problema, che non è più ormai solo una consuetudine del weekend, avrebbe tuttavia delle motivazioni di varia natura che parzialmente ne potrebbe giustificare l’insorgenza.

Innanzitutto la presenza record di cani in città. Si tratta di un fenomeno tutto ascolano, che attualmente risulta essere unico nel suo genere in una città di provincia, considerando anche il numero complessivo dei suoi abitanti. Infatti, secondo gli studi pubblicati dall’ufficio di statistica del Comune, i cani censiti in città sarebbero quasi novemila, uno ogni cinque residenti. E disciplinare l’istinto naturale di novemila cani non è semplice.

Necessità che invece sarebbero più facili da tenere a bada per esseri umani, se solo ci fossero però dei bagni pubblici in centro storico. Un’altra feroce critica recente in città riguarda la carenza dei servizi igienici, soprattutto dopo la sempre più frequente impossibilità di poter usufruire delle toilette di bar e ristoranti, indisponibili anche a causa del Covid. 


I bagni pubblici


La mancanza di bagni pubblici era già stata segnalata da tempo anche per quanto concerne l’accoglienza turistica. Per non parlare poi dei venditori ambulanti e degli utenti dei servizi di trasporto che non possono usufruire di servizi igienici. Già la scorsa estate tanti turisti erano apparsi in difficoltà proprio perché trovatisi di fronte ad una carenza preoccupante di wc funzionanti. L’unico bagno pubblico attivo, quello ubicato in rua della Seta di piazza Roma, viene chiuso a fine pomeriggio il proprio ingresso. La mancanza di servizi igienici pubblici crea malcontento anche presso i residenti della parte più antica della città che, come dicevamo, si ritrovano spesso nei pressi della loro abitazione a vedere trasformati portoni, rue e marciapiedi in orinatoi a cielo aperto. Se si vuole ambire a diventare capitale della cultura questo problema va affrontato subito.

 

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Corriere Adriatico