L'ascolano contagiato da Omicron: aveva fatto la terza dose e accusa sintomi lievi. Al via il tracciamento

L'ospedale Mazzoni
ASCOLI - Risiede ad Ascoli la persona risultata positiva alla variante Omicron. Si tratta di un uomo, vaccinato con terza dose e che accusava un lieve malessere. Sottoposto al...

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ASCOLI - Risiede ad Ascoli la persona risultata positiva alla variante Omicron. Si tratta di un uomo, vaccinato con terza dose e che accusava un lieve malessere. Sottoposto al tampone, i medici del Laboratorio di analisi dell’Area vasta 5, hanno deciso di inviare il campione al laboratorio di Ancona, dove vengono processati e sequenziati i campioni di tamponi inviati da tutte le Aree vaste. I sospetti dei medici hanno trovato conferma, perché il tampone dell’ascolano è risultato positivo alla variante Omicron.

 

 

Il soggetto, come fanno sapere dall’Area Vasta 5, presenta soli lievissimi sintomi tali, al momento, da non richiedere alcun ricovero in ospedale. 

Subito è iniziato il tracciamento per verificare le persone con cui è stato a contatto l’uomo, un procedimento ancora in corso. Quello che bisogna sottolineare è che ogni Area vasta invia ad Ancona, con il metodo random, solo un campione dei tamponi effettuati. Se dal sequenziamento di questi tamponi dovesse emergere qualche positivo alla variante omicron, non è assolutamente detto che tra gli altri tamponi non rientranti nel campione, ci possa essere qualche altro positivo alla variante omicron. Va da sé che la comparsa del primo caso di positività alla variante sudafricana, ha messo in allarme la popolazione del Piceno, anche se dal Dipartimento di Prevenzione e dal Laboratorio di analisi dell’Area vasta 5, cercano di gettare acqua sul fuoco. 

«La variante Omicron – spiega Claudio Angelini, direttore del Dipartimento di Prevenzione della nostra Area vasta – è certamente pericolosa perché molto più contagiosa rispetto alla variante delta, ma non presenta una letalità tale da destare preoccupazioni più di quanto dovuto. La cosa importante è che la gente si vaccini al più presto e che si proceda spediti a fare la terza dose, perché dagli elementi che abbiamo al momento, chi ha fatto la terza dose corre molto meno rischi di un ricovero in ospedale, soprattutto, in terapia intensiva». Più o meno le stesse parole usate da Antonio Fortunato, direttore del Laboratorio di Analisi dell’Area vasta 5, secondo il quale «occorre tenere la guardia ben alzata e la raccomandazione è quella di vaccinarsi e di fare la terza dose, perché solo in questo modo si possono evitare conseguenze gravi qualora contagiati dalla variante omicron. Così come è fondamentale per i cittadini continuare a seguire le regole di prevenzione, soprattutto, indossando la mascherina ed evitando gli assembramenti. Rispetto allo scorso anno stiamo facendo molti più tamponi, con un carico di lavoro impressionante». I timori delle autorità sanitarie dell’Area Vasta 5 è che la vicinanza delle festività natalizie con i veglioni di capodanno e i pranzi e le cene con la partecipazione di molte persone, possa rappresentare un potenziale veicolo per il contagio da Covid-19.



Intanto, la Direzione sanitaria dell’Area vasta 5 segue con attenzione l’evolversi della pandemia nel nostro territorio, pronta ad intervenire con gli adeguati provvedimenti di natura sanitaria. Per adesso non sono stati attivati i posti letto Pneumo-Covid perché la situazione è al momento sotto controllo, ma in Area vasta 5 sono pronti ad intervenire qualora la situazione dovesse precipitare. Sul fronte sindacale, ieri si è svolta la seconda manifestazione indetta dalle parti sociali, davanti l’ospedale Madonna del Soccorso di S. Benedetto e i sindacati hanno già fatto capire che in assenza di risposte positive alle loro richieste da parte della Regione, i primi giorni del prossimo anno potrebbe essere indetto uno sciopero degli operatori sanitari.
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Corriere Adriatico