L'omertà complica il tracciamento dopo il cluster, Angelini: «Pensiamo sia variante Delta»

L'omertà complica il tracciamento dopo il cluster, Angelini: «Pensiamo sia variante Delta»
ASCOLI - Il tracciamento dei contatti risultati positivi a seguito della serata in un locale della Riviera delle Palme è particolarmente difficile. Al momento sono almeno...

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ASCOLI - Il tracciamento dei contatti risultati positivi a seguito della serata in un locale della Riviera delle Palme è particolarmente difficile. Al momento sono almeno venticinque le persone che a seguito dei test molecolari effettuati sono risultate contagiate dal Covid ma il numero è destinato a crescere man mano che il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5 riuscirà a rintracciare i contatti stretti dei positivi, tenuto conto che una decina sono già risultati positivi al test rapido e si sta ora attendendo l’esito di quello molecolare. 

 

Il paziente zero

«È particolarmente complicato risalire a quello che viene solitamente indicato come il “paziente zero” - dice il dottor Claudio Angelini, direttore del Sisp - poichè le stesse persone hanno frequentato anche altri locali della movida rendendo il lavoro di tracciamento assai complicato». Dopo i primi riscontri, sarebbero circa 180 le persone, tutte di età compresa tra i 16 e i 25 anni, che avrebbero partecipato alla serata di giovedì scorso in un locale della Riviera ma che a loro volta hanno poi frequentato anche altri luoghi della movida nel corso del fine settimana aumentando esponenzialmente il rischio di aumento dei contagi. 

L’omertà

Ad accrescere le difficoltà di tracciamento da parte del Sisp, inoltre, c’è anche una certa omertà riscontrata dagli operatori dell’Area vasta 5 da parte delle persone a rendere noti i propri movimenti e le generalità dei contatti stretti. Tra chi ha paura delle conseguenze e chi delle ritorsioni da parte degli amici per aver indicato il nome, il personale dell’Area vasta 5 deve sovente vincere le titubanze e le resistenze di molti, sbattendo spesso contro un vero e proprio muro di gomma che non consente di individuare ed isolare agevolmente i potenziali contagiati. Dai tamponi molecolari effettuati fino ad ora dal laboratorio analisi di Ascoli, sarebbe emerso che i positivi manifestano una forte carica virale e, pertanto, tutto lascerebbe presupporre, tenuto conto anche dalla rapidità di contagio, che possa trattarsi della variante Delta del virus. 

I campioni

«I campioni sono stati inviati al laboratorio di virologia dell’ospedale regionale di Torrette - dice il primario del servizio di igiene e sanità pubblica, Claudio Angelini - e anche se dobbiamo attendere i risultati, tutto al momento lascerebbe pensare che si tratti della variante Delta». 

I vaccini

Tra i casi individuati, inoltre, va evidenziato che nella maggior parte si tratta di giovani che non si erano ancora vaccinati e solo in caso è stata riscontrata la positività in un ragazzo che aveva effettuato entrambi le dosi, la seconda delle quali però il giorno prima di sottoporsi al tampone. Ma c’è anche chi, coscienziosamente, avendo appreso attraverso i social che qualcuno della propria compagnia era risultato positivo, si è sottoposto al test rapido scoprendo di essere stato contagiato. 

Gli asintomatici

«La gran parte dei positivi accertati sono asintomatici o pauci sintomatici - riferisce il direttore del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5 -Solo in un caso, sono stato informato, si sono manifestati sintomi del Covid con febbre alta, tosse e senso di affaticamento persistente».

 

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Corriere Adriatico