Noto esercente grave per il Covid. E' tra gli indagati per il rilascio di falsi green pass

L'ospedale Mazzoni
ASCOLI - Si era rivolto al dottor Giuseppe Rossi per ottenere il green pass senza vaccinarsi. A distanza di pochi giorni da quando è emersa l’inchiesta, uno dei 72...

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ASCOLI - Si era rivolto al dottor Giuseppe Rossi per ottenere il green pass senza vaccinarsi. A distanza di pochi giorni da quando è emersa l’inchiesta, uno dei 72 indagati è risultato positivo al Covid ed ora è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Si tratta di un noto esercente di Ascoli che secondo la Procura del capoluogo era tra quelli che avevano ottenuto la certificazione verde senza che gli venisse inoculata alcuna dose.

 

Da quanto si apprende, l’uomo nei giorni scorsi, probabilmente a seguito dell’aumento dei contagi causato dalla variante Omicron, ha dapprima iniziato ad accusare alcuni sintomi tanto da sottoporsi al tamponi che ha poi dato esito positivo. 

Con il passare dei giorni, le sue condizioni di salute sono peggiorate tanto da consigliarne il ricovero in ospedale dove viene monitorato quotidianamente. Anche la moglie è positiva ma le sue condizioni al momento non destano preoccupazioni e non ci sarebbe stato bisogno del ricovero in ospedale. La donna viene tenuta sotto stretto controllo medico. 

Sul fronte giudiziario, i difensori del dottor Rossi - gli avvocati Lavinia Tarli e Umberto Gramenzi - hanno presento istanza presso il tribunale della Libertà per la concessione dei domiciliari al proprio assistito, nonostante il gip Annalisa Giusti, nell’ordinanza abbia disposto la custodia in carcere per 40 giorni per esigenze investigative. Una richiesta supportata dalle gravi condizioni di salute in cui versa il medico che non sarebbero compatibili con il regime carcerario. Il pronunciamento dei giudice del Riesame è previsto per la prossima settimana. Il dottor Rossi è stato arrestato il 4 gennaio perché ritenuto responsabile di aver rilasciato certificazioni per l’ottenimento del green pass senza inoculare il vaccino. Nei suoi confronti sono stati ipotizzati i reati di peculato, falso e truffa; altre 72 persone sono finite sul registro degli indagati per falso in concorso.

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Corriere Adriatico