Un salvagente per chi esporta nei Paesi coinvolti dalla guerra: ecco chi avrà diritto ai fondi stanziati e come fare per richiederli

La zona industriale di Ascoli
ASCOLI - Non solo sul fronte del terremoto, ma anche per il contraccolpo subìto a seguito della guerra in Ucraina, arriva un salvagente anche per le imprese del territorio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ASCOLI - Non solo sul fronte del terremoto, ma anche per il contraccolpo subìto a seguito della guerra in Ucraina, arriva un salvagente anche per le imprese del territorio piceno. Si tratta, per la precisione, della misura messa a punto dalla Regione Marche e concretizzatasi in uno specifico bando, con una dotazione finanziaria di oltre 3,6 milioni di euro, per aiutare tutte quelle attività dei settori industriale, artigianale e dei servizi che hanno avuto un danno importante dal punto di vista dell’esportazione verso Ucraina, Russia e Bielorussia o che sono fornitrici delle aziende esportatrici verso quei Paesi. E in tal senso non mancano, nella provincia di Ascoli, imprese che rientrano in queste tipologie.

 

In concreto, sulla base degli specifici requisiti richiesti dal bando pubblico, con le domande che dovranno essere presentate entro il prossimo 26 settembre, le aziende in difficoltà verrà riconosciuto un contributo straordinario una tantum a fondo perduto. 


La destinazione
Entrando nelle specifico di questa azione attivata dalla Regione Marche, va detto che la maggior parte dei fondi è destinata alle aziende che esportano i loro prodotti in Ucraina, Russia e Bielorussia (finanziamenti complessivi per 2,8 milioni di euro), mentre una somma minore (circa 815mila euro) è indirizzata verso le aziende che lavorano nell’indotto delle ditte esportatrici. Nel primo caso, l’entità del contributo varia in base alla percentuale del fatturato proveniente proprio dai Paesi coinvolti direttamente o indirettamente nel conflitto bellico in corso. Per chi vede le esportazioni in Ucraina, Russia e Bielorussia rappresentare una percentuale compresa tra il 10 e il 25% della media del fatturato del triennio 2019-2021 sono previsti contributi di 10mila euro, che salgono poi a 20mila se la percentuale è tra il 25 e il 40%, a 30mila se si sale dal 40 al 60% e, ancora, si arriva a 50mila euro se la percentuale è superiore al 60%.

Per le imprese che, invece, sono fornitrici delle aziende che esportano nei Paesi coinvolti dalla guerra, il contributo previsto è di 10mila euro se il fatturato è di 500mila euro, calcolato tramite la media del fatturato del triennio 2019-2021. Se, invece, il fatturato di queste imprese fornitrici è pari o superiore ai 500mila euro tramite la media del fatturato del triennio 2019-2021, il contributo assegnato è di 20mila euro. In base ai requisiti richiesti per poter beneficiare dei contributi previsti dal bando, può presentare la domanda una micro, piccola o media Impresa regolarmente costituita e iscritta nel registro delle Imprese della Camera di Commercio che sia attiva alla data di presentazione. 


I requisiti


Le imprese richiedenti il contributo devono, comunque, avere almeno una sede operativa o unità locale attiva nel territorio della regione Marche ed essere in regola con tutte le normative. Il limite massimo del contributo concedibile, come già precisato, sarà di 50mila euro. La richiesta di contributo può già essere presentata dal titolare o legale rappresentante dell’impresa (esclusivamente attraverso la specifica piattaforma web), ma con termine ultimo individuato nelle ore 9 del prossimo 26 settembre. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico