Ascoli, una commisione speciale per scovare i furbetti del terremoto

Ascoli, una commisione speciale per scovare i furbetti del terremoto
ASCOLI - La terra trema ancora, sotto i piedi dei furbetti post terremoto. Prima i controlli a tappeto, poi le lettere a 100 famiglie con l’invito a restituire i soldi...

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ASCOLI - La terra trema ancora, sotto i piedi dei furbetti post terremoto. Prima i controlli a tappeto, poi le lettere a 100 famiglie con l’invito a restituire i soldi percepiti come contributo di autonoma sistemazione ed ora ecco la costituzione di una commissione speciale per valutare approfonditamente il centinaio di casi sospetti emersi dopo le verifiche. L’Arengo prosegue la caccia a chi ha approfittato del sisma per ottenere, pur non avendone diritto, i contributi mensili previsti per gli sfollati a causa di inagibilità dell’abitazione. Ed in diversi casi, qualcuno sotto il tetto abituale sarebbe rimasto tranquillamente, mentre in altri casi, non c’è mai stato neppure prima del terremoto. Adesso, però, con l’emersione di un problema che secondo gli uffici comunali coinvolge il 10% delle famiglie sfollate che hanno richiesto il contributo di sistemazione (ovvero un centinaio su circa mille richieste), la cosa si fa davvero seria e le valutazioni potrebbero avere anche risvolti penali.

Adesso si fa sul serio e dopo il gran lavoro di controllo a tappeto messo a punto dagli uffici del settore Servizi sociali dell’Arengo, sotto il coordinamento del dirigente Paolo Ciccarelli e in stretta collaborazione con il comando dei vigili urbani e la Guardia di finanza, arriva la delibera di giunta con la quale si decide di costituire una commissione speciale per valutare quanto emerso dalle verifiche effettuate sul fronte dei contributi di autonoma sistemazione ad Ascoli. Una commissione che avrà il compito di esaminare nel modo più efficiente ed esaustivo possibile ogni singola situazione dei fruitori del Cas. L’organo di verifica in questione sarà composto dal dirigente del settore Servizi sociali e politiche abitative (con il ruolo di coordinatore), dai referenti della procedura inerente il Cas (ovvero 2 componenti indicati dal dirigente stesso), da un rappresentante dell’Avvocatura comunale, la comandante della polizia municipale Patrizia Celani, da un responsabile degli accertamenti individuato sempre nell’ambito dei vigili urbani ed un rappresentante tecnico del settore Assetto del territorio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico