Codice della Strada dimenticato, una valanga di multe ad Ascoli

Codice della Strada dimenticato, una valanga di multe ad Ascoli
ASCOLI - Come preannunciato alcuni giorni fa, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Ascoli, continuando a rilevare un numero elevato di violazioni al Codice della Strada, sta...

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ASCOLI - Come preannunciato alcuni giorni fa, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Ascoli, continuando a rilevare un numero elevato di violazioni al Codice della Strada, sta proseguendo in un’azione di controllo a tappeto sulla circolazione stradale, con particolare riguardo alle condotte che maggiormente creano situazioni di pericolo, come l’utilizzo dei cellulari per telefonare o navigare su internet durante la guida, la condotta di mezzi in stato di alterazione psicofisica o con contemporaneo utilizzo di cellulari con minori a bordo senza adeguati sistemi di ritenuta o protezione.


Lunedì mattina 18 pattuglie sono state impiegate sull’intero territorio provinciale ed hanno eseguito 64 posti di controllo in diverse località, passando al setaccio 293 persone e 247 veicoli. Il risultato è stato di 3 denunciati per guida in stato di alterazione (2 alcolica, 1 per stupefacenti), 59 contravvenzioni, con ben 152 punti della patente decurtati. 4 conducenti sono stati sorpresi alla guida di mezzi pesanti e di linea mentre utilizzavano il telefono cellulare e 3 sono stati sanzionati per il trasporto di bambini, su auto e ciclomotori, in violazione delle misure di sicurezza previste.


“Purtroppo” – è il commento dell’Arma – “continuiamo a registrare diffuse condotte di guida irresponsabili ed irrispettose delle regole più basilari, con numerose situazioni di pericolo che, come noto, soprattutto per la distrazione dei conducenti, sfociano spesso in gravi incidenti nei quali, quasi sempre, pagano le spese maggiori gli utenti più deboli. Per questo proseguiremo senza sosta, anche con l’imprescindibile supporto degli organi di polizia stradale, compresi quelli a livello locale, in un‘azione costante e capillare, utilizzando anche mezzi e personale in abiti civili per poter intervenire adeguatamente verso coloro che si adeguano solo alla vista in lontananza della pattuglia in divisa. Confidiamo nel buonsenso di tutti per tutelare l’incolumità di ciascuno”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico