Ascoli, città metromontana dalla telemedicina alle strutture digitali: «I Comuni vanno veloci, insieme vanno più lontano»

Ascoli, città metromontana dalla telemedicina alle strutture digitali: «I Comuni vanno veloci, insieme vanno più lontano»
ASCOLI Al Filarmonici si alza il sipario. Ma stavolta sul palco salgono Ascoli e il Piceno con il progetto della città metromontana insieme al piano di sviluppo economico e...

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ASCOLI Al Filarmonici si alza il sipario. Ma stavolta sul palco salgono Ascoli e il Piceno con il progetto della città metromontana insieme al piano di sviluppo economico e commerciale del capoluogo con il primo censimento ufficiale e reale delle attività presenti nel centro storico. Un centro che accoglie, oggi, 415 attività con prevalenza per negozi rispetto al food. Nonostante a colpo d’occhio sembri il contrario.

 

Gli interventi

Ad aprire la carrellata di interventi, moderati da Giorgio Bisirri, è proprio il sindaco Marco Fioravanti. «Si è iniziato a fare squadra perché è fondamentale allargare l’offerta e gli orizzonti. Ora vogliamo alzare l’asticella, sviluppare un piano integrato e considerare ogni singola proposta di commercianti e Comuni per uscirne con una visione collettiva». E sul commercio in città aggiunge: «Aumentano i turisti, ma è anche vero che stanno cambiando le esigenze. E ora dopo la promozione dobbiamo lavorare sull’accoglienza diffusa che è fondamentale. Inoltre attiveremo il centro commerciale naturale con una piattaforma digitale che aiuti le attività a fare squadra». La sottosegretaria, Lucia Albano, ha sottolineato l’importanza «della coesione territoriale, in linea con le direttrici governative, perché da soli si va veloci, ma insieme si va più lontano. Importante anche la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico». Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio, ha sottolineato l’importanza del concetto metromontano, «con tanti fondi da mettere in campo sia per infrastrutture tradizionali che digitali e benefit per chi va a vivere nelle aree interne». Luigi Contisciani, presidente di Bim Tronto, ha evidenziato come «su questo territorio tutti devono parlare la stessa lingua. Per contrastare lo spopolamento, con il capoluogo che deve beneficiare delle risorse idriche e agricole dell’entroterra e viceversa deve garantire servizi. Come abbiamo fatto noi, ad esempio, con la telemedicina». Il commissario per il sisma, Guido Castelli, ha rimarcato che «l’idea è quella di un Appennino contemporaneo, pur facendo sempre conto su bellezze e caratteristiche perché limitarsi a rifare quello che c’era sarebbe stato un errore. E deve essere un Appennino fatto di relazioni e anche di connessioni, fondamentali per invertire la tendenza demografica». Il rettore di Unicam, Graziano Leoni, ha rimarcato l’importanza del ruolo delle Università per lo sviluppo, con nuovi corsi di formazione. Il rettore della Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori, ha invece sapientemente analizzato l’evoluzione del territorio ascolano e le modifiche «che hanno poi portato a cambi di abitudini e alla terziarizzazione attuale».

Il censimento

L’assessore al commercio e centro storico, Nico Stallone, ha, infine, illustrato il nuovo censimento delle attività commerciali presenti in centro ad Ascoli, elaborato dal Suap dell’Arengo con la responsabile Cinzia Mascetti e con il dirigente Maurizio Piccioni. Un documento dal quale emerge che nel cuore della città (che è stato poi suddiviso in tre zone) «sono presenti – ha rimarcato Stallone - 415 attività, di cui 182 (pari al 44%) sono catalogate come negozi, quindi abbigliamento e tutte le altre tipologie non incluse nel food e nei servizi. Mentre 121, pari al 29%, sono le attività del settore ristorazione, 42 (10%) sono le attività di servizi per la persona, altre 42 (10%) riguardano le attività alimentari e 29 (7%) le attività artigianali e professionali». Sono completamente assenti, invece, negozi di giocattoli e articoli per bambini, di fumetti-comics e videogiochi e di giardinaggio e prodotti agricoli.

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Corriere Adriatico