Ascoli, si ricorre ai raggi ultravioletti per depurare l'acqua della rete

Ascoli, si ricorre ai raggi ultravioletti per depurare l'acqua della rete
ASCOLI - Molti ascolani lamentano il gusto leggermente amarognolo dell’acqua che esce dai rubinetti. La grave carenza idrica che da tre anni affligge il Piceno ha comportato...

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ASCOLI - Molti ascolani lamentano il gusto leggermente amarognolo dell’acqua che esce dai rubinetti. La grave carenza idrica che da tre anni affligge il Piceno ha comportato l’entrata in funzione dell’impianto di soccorso di Castel Trosino per mettere al riparo gli utenti dalle chiusure notturne del flusso idrico, così come accaduto da gennaio ad aprile. Ma per immettere nella condotta principale l’acqua del pozzo di Castel Trosino, l’Asur nonostante la qualità dell’acqua fosse buona, ha posto delle prescrizioni chiedendo che venisse utilizzato il cloro per abbattere l’eventuale carica batteriologica della risorsa idrica. La Ciip ha dunque provveduto alla clorazione e, sebbene fossero state utilizzate quantità decisamente più basse rispetto al consentito, l’odore e il sapore amaro dovuto al cloro non sono passati inosservati. Anche perchè, finora, non c’era mai stata la necessità di utilizzarlo. A questo punto, però, la Ciip sta pensando di correre ai ripari e sta valutando di ricorrere a soluzioni tecnologiche anti batteriche. Si sta pensando di procedere con i raggi ultravioletti con un trattamento adeguato per abbattere l’eventuale presenza di batteri nell’acqua
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Corriere Adriatico