Acqua torbida dai rubinetti, la Ciip querela dopo le accuse sui social

Pino Alati
ASCOLI -  Da mesi la Ciip è finita nell’occhio del ciclone per la qualità dell’acqua tanto che sui social in molti pubblicano le foto...

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ASCOLI -  Da mesi la Ciip è finita nell’occhio del ciclone per la qualità dell’acqua tanto che sui social in molti pubblicano le foto dell’acqua torbida e su Facebook è nato anche un gruppo che promuove anche una raccolta di firme per poter promuovere un’azione collettiva nei confronti del gestore del servizio idrico del Piceno. Ma ad intraprendere le vie legali, intanto, è proprio la Ciip intenzionata a tutelare la propria immagine in ogni sede.

 

Nei giorni scorsi, il consiglio di amministrazione ha dato il via libera per incaricare il legale di fiducia di procedere nei confronti di coloro che con le loro azioni e con i loro post pubblicati sui social hanno usato delle parole ritenute diffamatorie nei confronti dell’azienda. Nelle scorse settimane, si è proceduto a raccogliere tutto il materiale necessario e a metterlo a disposizione dell’avvocato che ora procederà con la presentazione delle querele. Più volte, il presidente Alati, nei suoi interventi, aveva rimarcato la volontà di voler salvaguardare l’operaio dei dipendenti della Ciip che quotidianamente lavorano per cercare di ridurre al minimo i disservizi dovuti alla grave crisi idrica. E così, ora, ha deciso di ricorrere in tribunale. Del problema della riduzione delle portate delle sorgenti a seguito del terremoto e della qualità dell’acqua se ne era occupata qualche settimana fa anche il telegiornale satirico di Canale 5, Striscia la notizia che aveva inviato nel Piceno la propria inviata Rajae Bezzaz. 

 

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Corriere Adriatico