ASCOLI - Il tempestivo intervento dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile del comando provinciale di Ascoli ha evitato che nel centro di accoglienza per...
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Il nigeriano, una volta giunto in Italia per sfuggire alla guerra civile che insanguina il suo Paese, venne mandato nel centro di accoglienza di Grottammare. Con lui dalla Nigeria aveva portato anche due minorenni di 17 e 6 anni dichiarando che erano suoi nipoti, figli di un fratello il quale glieli avrebbe dati in affidamento. Sin dal primo giorno di permanenza il trentenne ha puntualmente creato dei problemi agli operatori della struttura.
In considerazione del suo comportamento, venne deciso di inviarlo, insieme ai due ragazzi, al centro di accoglienza di Carpineto. Anche qui non ha fatto altro che creare problemi.
Martedì pomeriggio secondo quanto riferito dai carabinieri, ha ripetuto un’altra delle sue sceneggiate urlando e minacciando i presenti. Un’operatrice ha filmato con il telefonino ciò che stava facendo l’extracomunitario. A quel punto l’uomo accortosi che essere ripreso, si è scagliato contro la donna malmenandola e strappandole di mano il cellulare. Poi ha preso in braccio il nipote di sei anni e, avvicinatosi ad una finestra, ha minacciato di farlo cadere nel vuoto. Per fortuna, come detto, ha ascoltato il consiglio dei soccorritori che lo spingevano caldamente a desistere dal folle proposito.
Sono quindi intervenuti i carabinieri che lo hanno arrestato conducendolo nella cella di sicurezza della caserma di Villa Pigna. Sembrerebbe che abbia voluto compiere il gesto per protestare contro il trattamento che riceve nel centro di accoglienza. L’uomo infatti aveva più volte protestato per i pasti che non erano di suo gradimento.
Domani alle 9, davanti al giudice Annalisa Giusti, si celebrerà il rito direttissimo e verrà convalidato l’arresto. Gli viene contestato il reato di violenza privata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico