Celani e Pagliacci all'attacco: «Il Piceno Consind è in rosso fisso, va messo subito in liquidazione»

Celani e Pagliacci all'attacco: «Il Piceno Consind è in rosso fisso, va messo subito in liquidazione»
ASCOLI  - Si accendono nuovamente i riflettori sul risanamento del Piceno Consind che fino a qualche anno fa aveva un debito superiore ai trenta milioni di euro e maggio...

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ASCOLI  - Si accendono nuovamente i riflettori sul risanamento del Piceno Consind che fino a qualche anno fa aveva un debito superiore ai trenta milioni di euro e maggio rinnoverà i suoi vertici. Stavolta a chiedere a quanto ammonta il debito consolidato del Consorzio verso terzi, istituti di credito compresi e quanti e quali sono i contenziosi in essere del consorzio, e quali somme sono state accantonate, per sopperire ad eventuali soccombenze, sono i consiglieri comunali di Forza Italia Piero Celani e Alessio Pagliacci.

 


I due consiglieri comunali azzurri voglio sapere dal sindaco Fioravanti anche quante e quali sono le infrastrutture consortili attualmente di proprietà di Piceno consind, e quali, eventualmente, gestite da terzi, quali procedure sono state eseguite per il loro affidamento, e a quanto ammontano, per ciascuna infrastruttura, i canoni concessori. E ancora: quanti e quali servizi Piceno Consind fornisce alle aziende presenti nell’agglomerato industriale; qual è l’importo delle singole tariffe applicate per i servizi di Acquedotto industriale, depurazione, smaltimento rifiuti speciali, fornitura gas-metano, ecc., e se le stesse sono in linea con quelle praticate dai Consorzi limitrofi, con particolare riferimento a quelli situati sul versante abruzzese.

È il Piceno Consind ad esempio a stabilire qual è il prezzo di vendita al metro quadrato delle aree industriali, artigianali e comprensoriali di proprietà del Consorzio, e quali sono gli oneri concessori che devono sostenere le imprese. «Nel 2010 - ricordano Celani e Pagliacci - il commissario straordinario, prima di formulare la proposta di riordino e risanamento dell’Ente, aveva accertato al un debito del Consorzio verso terzi, banche comprese, di 34,2 milioni di euro . Ad Aprile 2011 è cessato il commissariamento straordinario con la conseguente ricostituzione degli organi statutari, con l’obiettivo di procedere al risanamento, riordino e/o trasformazione dell’ente».


Secondo i due consiglieri comunali negli esercizi finanziari dell’Ente (intesi come complessiva gestione finanziaria) dopo l’insediamento del nuovo consiglio direttivo ad oggi, non si sono registrati avanzi positivi nella gestione economica volti a ridurre significativamente il debito certo evidenziato dal commissario straordinario, «ma bensì si sono registrati ulteriori e significativi disavanzi; di nuovo insediamento (da intendersi, oneri consortili, distinti per natura, ed eventualmente anche comunali)».


Su cosa bisogna fare allora per azzerare i debiti del Piceno Consind un’idea Celani e Pagliacci ce l’hanno. «Come più volte ripetuto da alcuni enti territoriali e da associazioni di categoria come Confindustria la missione del Piceno Consorzio è abbondantemente scaduta già da oltre un decennio, essendo venute meno tutte le ragioni per cui l’ente fu costituito. Anzi attualmente rappresenta quasi un ostacolo allo sviluppo industriale del Piceno». Celani e Pagliacci quindi interpellano il sindaco per sapere se non ritiene, in tempi brevissimi, di procedere alla richiesta di messa in liquidazione, o alla sua rivisitazione/ristrutturazione, trasformandolo in un ente per la promozione e sviluppo industriale del Piceno».

 

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Corriere Adriatico