Valvola aortica ricostruita senza protesi: la tecnica all'avanguardia del dottor Albertini

Ascoli, valvola aortica ricostruita senza protesi: la tecnica all'avanguardia del dottor Albertini
Il medico di Ascoli, dottor Alberto Albertini, è uno dei pochi in Italia a praticare una tecnica innovativa per la ricostruzione della valvola aortica senza...

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Il medico di Ascoli, dottor Alberto Albertini, è uno dei pochi in Italia a praticare una tecnica innovativa per la ricostruzione della valvola aortica senza protesi: l taencica Ozaki

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Prende il nome dal cardiochirurgo giapponese Shigeyuki Ozaki la tecnica innovativa per la ricostruzione della valvola aortica che non prevede l’impianto di protesi biologiche o meccaniche, ma si serve del tessuto prelevato dal pericardio del paziente per creare una “valvola su misura”. Oggi, solo alcuni Centri di Alta Specialità in Italia impiegano questa metodologia, tra questi Maria Cecilia Hospital Ospedale accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, unica struttura in Emilia Romagna ad utilizzarla.
L’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Maria Cecilia Hospital, coordinata dal dott. Alberto Albertini, ha recentemente trattato un paziente di 54 anni affetto da una severa insufficienza aortica proprio con la tecnica Ozaki. 
 
“Maria Cecilia Hospital è l’unico centro in Regione ad adottare la tecnica ricostruttiva Ozaki – commenta il dott. Albertini –. Questa metodica chirurgica ci consente di ricreare la valvola aortica senza applicare protesi artificiali, ritagliando “su misura” una nuova valvola direttamente dal pericardio del paziente stesso. Una nuova prospettiva di trattamento che mette al centro il benessere a lungo termine del paziente”.

M.G., ex sportivo agonista, era sotto monitoraggio cardiologico regolare da 20 anni a seguito di una diagnosi di stenosi della valvola aortica. Nel 2016 gli viene riscontrata anche un’insufficienza aortica moderata che diventa di grado severo nel giro di pochi anni. 

“Abbiamo scelto di adottare la tecnica Ozaki perché il paziente avrebbe evitato le problematiche legate all’impianto di valvola biologica o meccanica – spiega il dott. Albertini –. Con una valvola meccanica sarebbe stato vincolato a vita ad una terapia farmacologica di anticoagulanti, mentre con la valvola biologica sarebbe andato incontro al naturale deterioramento della stessa dopo circa 10/15 anni, con necessità di ulteriore intervento di sostituzione. La tecnica Ozaki ci ha permesso invece di creare una nuova valvola aortica su misura utilizzando tessuto autologo, risolvendo inoltre il difetto di bicuspidia (patologia che richiede altrimenti intervento di ricostruzione estremamente complesso). Le valvole Ozaki registrano funzionalità migliori rispetto alle protesi attualmente disponibili”. Entrando nel merito della tecnica Ozaki, “si tratta di una procedura che prevede un approccio chirurgico tradizionale. Viene effettuato in anestesia generale e dura circa 3 ore. Anche il post operatorio è simile ad un comune intervento di cardiochirurgia: il decorso è di circa 7 giorni in reparto e non è necessaria alcuna terapia specifica dopo le dimissioni”, spiega il dott. Albertini. Il paziente è oggi a casa e potrà riprendere l’attività sportiva amatoriale a tre mesi dall’intervento e una piena attività a sei mesi. 

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Corriere Adriatico