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ASCOLI Ancora violenza e intemperanze all’interno del carcere di Marino del Tronto. Quattro agenti di polizia penitenziaria e un’ infermiera sono finiti al pronto soccorso a seguito dell’aggressione subita venerdì sera da un detenuto all’interno della casa circondariale di Ascoli. Intorno alle 20, un detenuto nordafricana è stato accompagnato in infermiera affinchè potesse assumere la terapia che gli è stata prescritta.
La reazione
Ritenendo che fosse troppo presto per prendere le medicine, ha dato in escandescenze scagliandosi contro chiunque gli si parasse davanti.
I timori
«Occorre porre rimedio ad una situazione allucinante, anche in virtù di un’assenza di una valida organizzazione del lavoro che, attualmente, vede costantemente impegnati nel loro servizio il personale di polizia penitenziaria con turni massacranti e che superano abbondantemente anche le dieci ore giornaliere, con riposi e congedi revocati – dice Donatello Di Marzio, segretario provinciale del Sappe -. Nel carcere di Ascoli vi è presente una Sezione "ATSM" non conforme a quanto previsto dalle norme. Infatti manca un presidio psichiatrico nel reparto, e priva di passeggi per i detenuti. Nonostante le varie richieste fatte per la chiusura di tale sezione, chi ha il potere di farlo, fa orecchie da mercante».
Solidarietà agli agenti ferita è giunta anche da Francesco Campobasso, consigliere nazionale del Sappe, che ha rivolto «un sentito plauso ai poliziotti presenti che, grazie alla loro professionalità, sono riusciti ad evitare il peggio». Preoccupazione per quanto accaduto è stata espressa anche dai rappresentanti sindacali del personale sanitario. Roberto Tassi, referente provinciale del Nursing Up ha scritto alla direttrice generale dell’Ast, Nicoletta Natalini, per chiedere l’elaborazione del documento di valutazione dei rischi da interferenze tra l’azienda sanitaria e il penitenziario.
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Corriere Adriatico