ASCOLI - La vicenda dell'amianto nell'area ex Carbon, finirà in Procura. Lo ha annunciato il sindaco, Guido Castelli, in una conferenza stampa, nel corso della...
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Ma cosa ha determinato queste mosse del sindaco? E' stato lui stesso a spiegarle. "Tutti sapevano - ha proseguito il primo cittadino - che il 20 gennaio sarebbe stato presentato il Piano operativo di bonifica (Pob) da parte della Restart. C'è anche da aggiungere che in merito alla rimozione dell'amianto, tutti gli enti coinvolti nella conferenza dei servizi dello scorso 29 ottobre, Asur compresa, avevano stabilito un percorso, che era quello di arrivare all'approvazione del Pob in tempi stretti. Ma il 13 gennaio, Riccardo Amadio invia una lettera nella quale l'Asur aggiunge un elemento che apre un altro scenario, quello dell'interdizione delle zone in prossimità dell'area ex Carbon e la contingibilità della rimozione dell'amianto.
Da parte mia, essendo il sindaco la massima autorità in materia di salute pubblica, ho dato subito disposizione agli Uffici competenti, con una lettera del 14 gennaio, di predisporre gli atti per una ordinanza". Ma a questo punto, secondo il racconto del sindaco, arrivano le sorprese. "Dopo la lettera del 13 gennaio, in cui si drammatizza la situazione, Riccardo Amadio - ha proseguito Guido Castelli - ne invia un'altra, il 18 gennaio, che smentisce quella precedente. Per arrivare al 20 gennaio quando lo stesso responsabile del Sisp, comunica che il Pob, per quanto di sua competenza, si intende approvato. Quello che è accaduto è gravissimo, perché il comportamento di Riccardo Amadio ha disorientamento in chi doveva prendere una importante decisione. Dire che mi ha spiazzato è poco. Un dirigente che prende 115.000 euro l'anno a spese del contribuente, deve dare indicazioni certe e sicure. Per questo motivo chiederò di essere ascoltato dalla Procura e sottoporrò l'intera vicenda alla direzione dell'Area vasta 5, per sapere dal direttore, Giulietta Capocasa, se le posizioni e i comportamenti del responsabile del Sisp, sono quelli ufficiali dell'Asur. Sarà, poi, il direttore dell'Area vasta 5, qualora le posizioni non coincidono, a decidere i passi conseguenti". Ma tutta questa vicenda, al di là di lettere e comportamenti un risultato, sembra, averlo già portato. Questo. "Non c'è dubbio - ha chiuso il sindaco - che l'amianto in quell'area c'è e che va subito rimosso. Per questo motivo, non appena il Pob sarà stato approvato, impartirò direttive precise alla Restart di partire immediatamente con i lavori”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico