Ascoli, botte e minacce di morte al padre per ottenere soldi da lui

Il tribunale di Ascoli
ASCOLI - Maltrattamenti, vessazioni, minacce di morte ma anche continue richieste di denaro fino a portare il padre pensionato a tentare il suicidio. Questo quanto, secondo gli...

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ASCOLI - Maltrattamenti, vessazioni, minacce di morte ma anche continue richieste di denaro fino a portare il padre pensionato a tentare il suicidio. Questo quanto, secondo gli investigatori che hanno condotto le indagini accadeva in un appartamento di Acquasanta. Al termine del rito abbreviato, celebrato davanti al giudice per le udienze preliminari, Rita De Angelis, un ascolano di 36 anni, F. A., assistito dall’avvocato Grazia Rita Occhiochiuso, è stato condannato a due anni e sei mesi per maltrattamenti nei confronti del proprio padre.

Il giudice per le indagini preliminari, Giuliana Filippello, aveva richiesto nel gennaio 2015, a seguito della denuncia presentata ai carabinieri di Acquasanta, il suo allontanamento dalla casa familiare per essersi reso responsabile di quattro reati. Per due di questi, però , minaccia al padre affinchè gli accendesse in banca un mutuo di 15 mila euro e per aver utilizzato in debitamente, mentre il padre si trovava ricoverato in ospedale, la carta bancomat di quest’ultimo dalla quale effettuava più prelievi di danaro per una somma pari a 1.800 euro è stato assolto. Condannato, invece, per gli altri due reati che gli venivano contestati. Con una serie di atti vessatori, continue richieste di danaro e sottrazioni di piccole somme.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico